Addio ad Eliana Merolla, era la seconda moglie di Achille Lauro

Più informazioni su

Era bella, Eliana Merolla, di una bellezza esplosiva come non potevano fare a meno di notare quelli che la incontravano e restavano folgorati dalla avvenenza di questa donna, come era rimasto folgorato Achille Lauro (1887-1982), il «Comandante», l'editore del «Roma», il sindaco di Napoli. Che la sposò nel 1970, dopo un lungo rapporto cominciato nel 1957, mentre era in vita la moglie, Angelina, poi scomparsa. Eliana Merolla è morta due giorni fa a Roma, dove viveva dagli anni a cavallo tra i Settanta e gli Ottanta del secolo scorso, con la figlia adottiva Tanja. Aveva 81 anni, la notizia della sua dipartita riapre uno squarcio su anni di vita napoletana molto intensi, contrassegnati dal saccheggio edilizio e da una serie di iniziative finalizzate a conquistare il favore popolare da parte dell'irrefrenabile Comandante e a rilanciare l'immagine di Napoli anche attraverso il cinema. Ed Eliana Merola voleva fare l'attrice di cinema, e a questo scopo partecipava a concorsi di bellezza che potessero aprirle le porte dei fasti cinematografici. Il «Roma» del Comandante indisse «La Stella di Napoli», una ragazza a rappresentare un quartiere della città, nel mentre il gruppo de Il Mattino promuoveva «L'Ondina di Sport Sud», indimenticato settimanale (usciva il martedì) sportivo interamente o quasi dedicato alle gesta del Napoli, nella cui fucina si sono forgiati illustri giornalisti che poi si sono affermati anche altrove, e anche in campi diversi dalle cronache dello sport. Questo lo scenario in cui si materializza la vicenda umana di Eliana Merola, le bellezze dei quartieri napoletani (una prorompente Angelina Savino, poi diventata Angela Luce, rappresentava il quartiere Porto) sfilarono su un «carro» (pubblico in delirio) , in occasione della Piedigrota del 1955 (6-12 settembre), il premio era un provino per un film che Lauro voleva produrre, finanziare, «La città del sole», affidandone la regia a Eduardo de Filippo, che poi declinò l'invito): il 26 settembre si svolse la finale al Teatro Mediterraneo alla Mostra d'Oltremare, Lia Rolli (questo il nome con cui Eliana Merolla partecipò al concorso) nonostante il 10 e lode del Comandante che era in giuria arrivò seconda, ma Lauro, non ancora in rapporti, come dire, affettuosi, con la ragazza, e uomo capace di slanci di generosità, promise che l'avrebbe aiutata lo stesso. Incontri alla Flotta Lauro, che aveva sede in via Cristoforo Colombo nel palazzo poi divenuto l'elegante Hotel Romeo (al terzo piano c'era la redazione del giornale di Lauro, il Roma dove però si ricordano pochissime apparizioni della esuberante miss dagli occhi verdi), poi la nascita di un rapporto sempre più intenso, nonostante i quasi cinquant'anni di differenza tra i due, tra il disappunto di Angelina, che nel tempo aveva dovuto far l'abitudine alle scappatelle del marito, sempre pronto ad apprezzare la bellezza femminile, e la contrarietà dei figli Laura ed Ercole, mentre più possibilista, se vogliamo dire così, e comunque meno ostile era Gioacchino. Col tempo, il clima si era stemperato tra i figli del Comandante e la bella Eliana, che aveva il cinema in cima ai suoi pensieri: era il periodo delle maggiorate e da questo punto di vista lei non era seconda a nessuna delle più celebrate e superformose atrrici dell'epoca. Con il nome d'arte di Kim Capri recitò in «Lui, lei e il nonno» (1959 con Walter Chiari e Gilberto Govi, poi l'anno dopo ne «La contessa azzurra» con Paolo Stoppa ed Amedeo Nazzari, tutti films prodotti con l'intervento diretto o indiretto di Lauro, altre apparizioni ancor meno memorabili, ma la sua carriera cinematografica non decollò, al contrario della sua storia d'amore con il Comandante, sempre più preso dall'attrazione verso la giovane donna. Che ambiva al matrimonio, specie una volta che donna Angelina (1967) era scomparsa, e che Lauro rimandava di continuo Fino a capitolare nel 1970, il 31 marzo, lui aveva 77 anni, lei 36, alle 23,30 nella chiesa di San Benedetto all'Arco Mirelli. Pagine di una storia di una Napoli che con la scomparsa di Eliana Merolla si fa sempre più lontana nel ricordo di un periodo (la ripresa dopo la guerra) e dei personaggi che la animavano. Pasquale Esposito , Il Mattino

Più informazioni su

Commenti

Translate »