LE SCUOLE DI SORRENTO: UN BENE COMUNE CHE PRODUCE LIBERTA’.

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LE SCUOLE DI SORRENTO: UN BENE COMUNE CHE PRODUCE LIBERTA'. Un nuovo intervento del Movimento "22 Dicembre- Sorrento"

Prologo: la cultura come bene comune
Noi del Movimento “22 Dicembre – Sorrento” poniamo al centro delle nostre azioni il “bene comune”. Come abbiamo scritto nella nostra carta d'intenti, ciò «significa ritrovare slancio nelle qualità locali, ridare luce alle competenze disponibili sul territorio, rimettere in valore la ricchezza culturale sorrentina». È per questa ragione che fin da subito il nostro gruppo ha rivolto lo sguardo innanzitutto alla cultura, ai beni storici e ambientali, agli spazi di condivisione.
Com'è intuibile, in questo contesto per noi la scuola è una priorità, per cui abbiamo scritto già due lettere al Sindaco.

La scuola “Vittorio Veneto”
In una prima lettera al Primo Cittadino, lo scorso 7 giugno, abbiamo chiesto di conoscere i tempi per la realizzazione dei lavori di manutenzione straordinaria alla palestra della scuola “Vittorio Veneto”. Dopo poco, un assessore della Giunta ci ha informati attraverso il suo profilo Facebook che l’intervento per rendere la struttura più adeguata alle esigenze dei bambini sarebbe iniziato ad anno scolastico concluso e che i lavori sarebbero stati ultimati prima dell’inizio del nuovo anno scolastico.
Sebbene non possa che farci piacere che l'Amministrazione abbia intenzione di intervenire velocemente per portare a termine quest’intervento durante la pausa estiva, non possiamo non notare che allo stato attuale, per quest’opera, sembrerebbe non esserci nemmeno un vero e proprio progetto approvato, come si evince dall’elenco annuale delle opere pubbliche per l’anno 2016.

Le altre scuole
In una seconda lettera, inviata oggi 25 giugno, abbiamo osservato che nell’elenco annuale delle opere pubbliche per l’anno 2016 sono presenti anche altri interventi che riguardano le scuole cittadine: innanzitutto l’adeguamento ai fini della prevenzione incendi delle scuole “Torquato Tasso” e “Angelina Lauro”, in secondo luogo la sistemazione della facciata dell’edificio scolastico “Torquato Tasso”. Dal momento che il 7 giugno scorso è stato approvato il rendiconto di gestione per l’esercizio finanziario 2015, da cui emerge un avanzo di amministrazione, abbiamo suggerito che questo venga destinato a spese di investimento, ovvero impiegato per realizzare i tre interventi sopra indicati, già a partire dall’anno in corso.
Sempre nella missiva odierna, a proposito dei lavori alla palestra della scuola “Vittorio Veneto” ci siamo domandati, infine, quali risorse finanziarie siano disponibili attualmente, siccome, scorrendo il Piano Triennale delle Opere Pubbliche 2016-2018, si trova quella che era una potenziale fonte di finanziamento che risale al 2010.

Epilogo: scuola è libertà
Le parole spesso hanno delle storie affascinanti, alcune sono antichissime e nel corso dei millenni si sono trasformate, ridefinite, precisate, arricchite, stravolte. La parola “scuola”, ad esempio, risale al termine latino “scola” (o “schola”), che a sua volta deriva dal greco “σχολ?” (“scholè”), quando significava “ozio, riposo”. In origine, cioè, indicava il tempo libero dagli impegni quotidiani che poteva essere dedicato allo studio e al ragionamento. Oggi, come sappiamo, “scuola” designa innanzitutto un'istituzione educativa, ovvero il luogo (e il tempo) in cui si incontrano docenti e discenti. Al di là delle diverse sfumature di senso, ciò che è estremamente interessante è il mutamento etimologico: una volta la scuola era appannaggio di chi poteva permettersi di non lavorare, era cioè una libertà riservata all'élite, oggi invece, sebbene attraverso l'obbligo di stare tra i banchi, è una libertà assicurata a tutti. Il vocabolo “scuola”, dunque, è passato dal significare “tempo libero” a “tempo di libertà”, cioè un tempo in cui si costruisce la libertà, quella individuale e quella dell'intera collettività.
Storicamente, Sorrento è terra di sogno, di ispirazione, di riappacificazione, che sono preziose forme di libertà. Ma la libertà non è mai completa, mai definitiva, per cui Sorrento deve continuare ad alimentarla e a credervi. Un primo passo sarebbe nel concentrare maggior impegno nella cura delle sue scuole.

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