De Luca contro De Magistris: «Volgarità per qualche voto». Il sindaco uscente annuncia un movimento politico nazionale

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Napoli. L’entrata a gamba tesa arriva a tempo quasi scaduto. Se fosse una partita di calcio saremmo oltre i supplementari, in pieno recupero. E arriva ai microfoni della sua tv preferita, l’emittente salernitana Lira Tv, quella che piace tanto a Maurizio Crozza. È da lì che Vincenzo De Luca, seduto dietro la consueta scrivania, lancia bordate al sindaco ricandidato di Napoli Luigi de Magistris: «Un momento di svolta per me – dice il governatore campano – è stata la manifestazione in un cinema nel corso della quale da parte del sindaco uscente sono state usate espressioni volgari che hanno offeso prima di tutto la dignità di una città come Napoli (quando de Magistris disse a Renzi: “Devi avere paura, ti devi c… sotto”, ndr). Non ho condiviso che per un po’ di voti ha esasperato i toni pensando che, passata la campagna elettorale, tutto diventi tranquillo, perché le tossine iniettate in un corpo poi rimangono». Parole che rappresentano di fatto un nuovo assist, dopo quello dei giorni scorsi, allo sfidante di de Magistris, Lettieri, con cui De Luca ha da anni un certo feeling. Il governatore guarda però con fiducia alle aperture giunte dall’ex pm negli ultimi giorni: «Il sindaco uscente ha dichiarato che dopo le elezioni tutto cambierà, anche gli atteggiamenti nei confronti delle istituzioni. Bene, prendo atto di quello che ha dichiarato, mi auguro sia così. Ovviamente questo vuol dire riconoscere che nelle settimane passate si sono pronunciate parole a ruota libera. Ci auguriamo – insiste – di poter interloquire con tutti i soggetti democraticamente eletti, ma io pretendo rispetto dai miei interlocutori. Perlomeno lo stesso che io destino a quelli che parlano con me. Ho sentito espressioni che faccio fatica a capire come quella sulla creazione di un movimento popolare di resistenza. Mi auguro che nessuno pensi di fare movimenti rivoluzionari popolari sulla pelle degli altri». Poco dopo arriva la replica di de Magistris, che chiarisce: «Il mio avversario politico è Lettieri, ma credo sia stata una caduta di stile da parte di De Luca. Noi, comunque, abbiamo un senso istituzionale talmente alto e superiore che da martedì siamo proiettati a collaborare con le istituzioni del Paese e anche con il presidente della Regione. Siamo ormai abituati al fatto che le istituzioni scendano in campagna elettorale. Lo ha fatto il presidente del Consiglio, lo ha fatto De Luca. Noi, invece, siamo stati tra la gente ed è stato bellissimo». Quindi l’affondo: «Da un punto di vista di stile e di livello istituzionale de Magistris – dice l’ex pm – non prende lezioni da nessuno perché è uomo delle istituzioni ed è anche sindaco di strada. La nostra superiorità istituzionale non può essere affievolita da una polemica che francamente lascio a De Luca, ricordandogli che io un anno fa, a differenza sua, non feci campagna elettorale». È la coda di una velenosissima battaglia, combattuta più con le polemiche che con le proposte concrete. Così anche l’ultimo giorno il copione non poteva che essere lo stesso, con de Magistris che ha ribadito di voler dare vita ad «un movimento popolare che vada oltre i confini di Napoli» e con Lettieri che gli ha risposto: «A me non interessano i progetti politici nazionali, voglio dedicarmi solo a risolvere i problemi della mia città». Oggi l’ormai obsoleto silenzio elettorale (sui social endorsement e accuse reciproche continuano senza sosta). Poi, finalmente, il verdetto. (Gerardo Ausiello – Il Mattino)

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