Castellammare al voto fra Pannullo e Cimmino con l’incognita del voto inquinato. Sgarbi fra i nomi di assessori

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Francesco Fusco CASTELLAMMARE. Ultime ore di campagna elettorale per Antonio Pannullo (Pd) e Gaetano Cimmino (Forza Italia) che domenica, al ballottaggio, si contenderanno la poltrona di sindaco. Il confronto tra i due poli continua fino all'ultimo minuto disponibile, tra allarme brogli, villa comunale e sviluppo occupazionale della città. Ieri pomeriggio, in conferenza stampa, il leader del centrodestra ha annunciato i nomi di tre assessori di una sua eventuale giunta. Tra questi, c'è anche Vittorio Sgarbi, che avrà la delega alla Cultura. Nell'esecutivo entreranno anche Alfonso Celotto (già consulente dell'ex ministro all'Economia Giulio Tremonti) e Antonino De Simone, ex presidente dell'Autorità Portuale di Messina e Milazzo. Apertura anche all'ex sindaco Luigi Bobbio per la delega alla Sicurezza. «Da sindaco convocherò ad horas la ditta incaricata al restyling della villa comunale ha affermato Cimmino per rendere l'area fruibile entro trenta giorni e risolvere il papocchio fatto negli ultimi anni di amministrazione del centrosinistra. Inoltre puntiamo ad uscire dal dissesto per abbassare le tasse ai cittadini». Questa sera in città è previsto l'arrivo di Mara Carfagna, per il comizio di chiusura che si terrà alle spalle della Cassa Armonica. Ultime ore di campagna elettorale anche per Antonio Pannullo. Oggi il leader del centrosinistra farà un tour in tutti i quartieri della città (a partire dalle 10) per concludere in serata con un comizio nel suo comitato elettorale. «La nomina di Sgarbi nell'esecutivo evidenzia l'ennesima contraddizione di Cimmino afferma -, che dice di essere stabiese a tutti gli effetti e poi si affida a nomi roboanti, che nulla hanno a che fare con la città di Castellammare». Intanto tiene banco ancora la questione relativa all'allarme brogli elettorali. Domenica i seggi saranno blindati, così come ha riferito direttamente il ministro dell'Interno Angelino Alfano nel corso dell'ultimo question time alla Camera. E un nuovo attacco giunge dal Movimento 5 Stelle. «Il caso Castellammare afferma il senatore Sergio Puglia conferma che il fenomeno attecchisce nei quartieri in cui si registra un'altra concentrazione di famiglie indigenti, dove è più facile comprarsi una preferenza con 50, 20 euro o con qualche pacco di pasta e biscotti. La nostra prima battaglia tra i banchi dell'opposizione sarà, per questo, sul reddito di cittadinanza continua Solo garantendo un reddito minimo e una prospettiva di occupazione a famiglie che non hanno un presente, possiamo pensare di restituire dignità ai nostri concittadini e dar loro la forza di respingere al mittente la miseria di pochi euro, in cambio della propria dignità».

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