Positano Il Presepe delle Volpi abbattuto, lettera di Cecilia Coppola

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Mattia De Lucia, attento padre marito amorevole meccanico professionista, riservato e cortese, una persona che vive la sua vita con normale routine ma che possiede una qualità straordinaria, la creatività dell'arte. Infatti nel suo giardino a Positano, come un cesellatore, ha creato uno straordinario presepe utilizzando materiale riciclato. Un presepe che si apre al mondo e diventa messaggio universale nella ricostruzione di uno scenario urbanistico che riporta a luoghi famosi animati da pastori ricavati anche da piccole bambole e giocattoli amati dai bambini del nostro tempo.

Direi che Mattia è l'uomo delle meraviglie che, rovistando fra oggetti in disuso del presente, ha dato loro forma di case, di edifici pubblici, di fontane, di parchi e monumenti in un susseguirsi di ricostruire località conosciute di varie nazioni che, nel suo Presepe, omaggio di un uomo nel cui animo si riflette una scintilla di quel sentimento artistico che non è da tutti, rivelazione di un fermento di emozioni che rispecchiano la sua gratitudine di essere spettatore di quanto Dio nel momento della creazione ha elargito alla sua terra.

Un Presepe purtroppo demolito per un incomprensibile decreto amministrativo, sebbene sia stato meta e punto di riferimento non solo dei paesani ma anche dei turisti attirati dalla singolare costruzione in un'interpretazione unica e personale.

Il Presepe di Mattia però non è scomparso, rimane nel suo cuore e quello della sua famiglia che l'ha aiutato a realizzarlo con lo stesso slancio. L'eco di quella lontana mistica Betlemme non si spegnerà e, se andiamo fra gli alberi, le piante e i fiori che ne hanno formato la cornice nel fruscio del vento fra le foglie avvertiremo una voce che dice " Pace in terra agli uomini di buona volontà" a monito di raccogliere i popoli del mondo nel tessuto della fratellanza, della solidarietà e della condivisione.

 

 

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