L’Inter diventa cinese: firme e poi l’annuncio

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    Domani l’intesa, lunedì a Borsa chiusa la comunicazione ufficiale

    Un nuovo cambiamento epocale nella storia ultracentenaria dell’Inter sta per arrivare. Oggi, nel primo pomeriggio, infatti, scatterà la missione in Cina. Sul volo diretto dall’altra parte del mondo (ci sarà uno scalo a Francoforte) saliranno il vicepresidente nerazzurro Zanetti (nessun viaggio in anticipo per lui come invece avevano diffuso alcuni media cinesi), il ceo Bolingbroke, il chief footoball administrator Gardini e il chief Revenue officer Michael Gandler. A Nanchino, troveranno ad accoglierli il corporate director Williamson e il direttore business internazionale Lamp. Poi, domani, si aggiungerà anche Thohir che guiderà la delegazione nerazzurra alla riunione con i vertici del Suning Commerce Group. Gran parte degli accordi tra le parti sono già stati raggiunti, tanto che qualche firma, a quanto sembra, sarebbe già stata messa. Restano da definire alcuni dettagli per poi sottoscrivere i contratti che determineranno il passaggio delle quote al Scg. A meno di sorprese, per lunedì verrà convocata una conferenza stampa, evidentemente a Borsa chiusa, nella quale ci sarà la comunicazione ufficiale della nuova era interista, targata Cina. In questo senso, è significativa la presenza del direttore della comunicazione interista Faulkner e di una troupe del canale tematico del club, che avrà il compito di documentare la svolta. 
    QUOTE. Intanto, hanno trovato conferma le anticipazioni diffuse dal Corriere dello Sport-Stadio su quello che potrebbe essere il nuovo assetto azionario della società nerazzurra. In sostanza, il documento bancario comparso su internet conterrebbe parecchie verità. A cominciare dalla quota di maggioranza che il gruppo Suning andrà a detenere. Si tratterebbe del 68,55%, somma del 29,5% attualmente in possesso da Moratti (che non sarà in Cina, ma potrà mettere le sue firme anche a distanza), e del 39,05% di Thohir. Quest’ultimo, a passaggio concluso, sarebbe l’azionista di minoranza con una quota del 30,95%. Sempre nello stesso documento è contenuto il nome della nuova holding nerazzurra: Lux Spv. Esisterebbe già e sarebbe già stata “capitalizzata” per 263,56 milioni di euro, cifre che poi verrebbe utilizzata per l’acquisto delle azioni. 
     
    FUTURO. Sarà la conferenza stampa di lunedì, presumibilmente, a rivelare i particolari e modalità del percorso necessario per arrivare al passaggio di quote. Saranno indicati anche i tempi per la conclusione dell’intera operazione, il cui ultimo passaggio saranno i bonifici del Suning. Stando alle ultime indiscrezioni, non si dovrebbe superare la fine di giugno. Il grande punto interrogativo riguarda il futuro. Ovvero, come potrà cambiare l’Inter, a livello di squadra, ma anche a livello di struttura societaria. Al momento, prevale l’idea che Thohir possa rimanere presidente. Di conseguenza, rimarrebbe in sella più o meno tutto l’attuale management. Difficile credere, però, che con il passare dei mesi non si vada incontro a una serie di inserimenti o cambiamenti. Il Suning ha già conosciuto i dirigenti nerazzurri, ricavandone un’ottima impressione. Alla base dell’affare, comunque, c’è la necessità di far crescere il movimento calcistico in Cina, tanto che gli scambi di know-how tra Nanchino e Milano sono già cominciati. Tuttavia, è chiaro che sia nel consiglio d’amministrazione sia nei quadri dirigenziali del club entreranno uomini di fiducia e rappresentanti del Scg. A questo proposito, c’è da registrare la voce, assolutamente non confermata, di un ritorno di Fassone, non più da direttore generale, ma da amministratore delegato. In pratica, prenderebbe il posto di Bolingbroke. Vero è che in questi momenti di incertezza, non è il caso di scartare alcuno scenario, ma non può essere trascurato il fatto che, ancor prima del divorzio, i rapporti tra Fassone e Thohir si fossero deteriorati. 

    fonte:corrieredellosport

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