Arriva in Penisola sorrentina Scarlet Lovejoy, l’Andy Warhol napoletano. A cura di Carlo Alfaro

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Lo hanno paragonato ad Andy Warhol il trentenne napoletano Marco Iannaccone, in arte Scarlet Lovejoy, una delle più importanti realtà emergenti della fotografia d’arte a Napoli. Come il grande artista statunitense, figura predominante del movimento della Popo Art, Marco è oltre che fotografo, performer, pittore, regista, attore, sceneggiatore e montatore. Ciò che rende insolito il talento di Marco è la capacità del suo geniale “Io sensibile” di catturare attraverso l’obiettivo l’ulteriorità dell’immagine, proiettando l’oggetto del ritratto di un intenso e profondo percorso emotivo che lo riempie di valenze sociali e psicologiche. Artista a tutto tondo, innanzitutto del suo corpo, manipolato a materia di trasfigurazione artistica, Marco esce dai canoni stereotipati del mondo fotografico inventandosi un modo nuovo di fotografare ma soprattutto di essere, sentire, offrirsi al pubblico. Marco ha un’intelligenza creativa smisurata che fabbrica progetti con la semplicità di un bambino che sogna, e lo porta a travalicare i confini del pensiero comune. All’apparenza, è una persona semplice, uno come tanti, anche timido, a tratti spinoso nei rapporti sociali, con un soffio di voce e un modo di vestire non vistoso. Ma dentro Marco scalpita Scarlet, la dea del travestimento, la regina della fantasia, l’icona dell’ironia trash, la danzatrice dell’eccesso. Scarlet Lovejoy ispira l’opera di Marco Iannaccone, che ci mette la tecnica perfetta appresa in anni di continuo studio e perfezionamento, permeandola di fantasia, originalità, provocazione, sarcasmo, ribellione e denuncia sociale dell’ipocrisia corrente che addormenta e uccide le coscienze. Le sue mostre sono eventi complessi, accompagnate a perfomance indimenticabili, ognuna imperniata su una tematica di grande rilevanza sociale, e colgono perfettamente le lacerazioni dei tempi correnti, proprio come fece Andy Warhol negli anni ’80. E i critici si stanno accorgendo di lui. E’ notizia di questi giorni la sua vittoria del primo premio al concorso “Centro direzionale dell’arte” presso Re.Work di Napoli. Nel mese di febbraio è stato ospite presso la Galleria Core & Napoli Sotterranea con la Mostra fotografica “ Identità Smarrite” accompagnata dalla performance “Abbiamo perso la faccia” . Andando a ritroso nel suo curriculum, il 2015 lo ha visto molto attivo: a gennaio ha preso parte come attore al video “Niente è reale” di David Castellano; ad aprile ha animato la performance “Bad Culture Covers Me” presso il Museo Pan di Napoli, oltre ad essere selezionato per una collaborazione presso la presidenza dell’Accademia di Belle Arti di Napoli con contratto a termine; ad ottobre ha fatto scalpore con la mostra fotografica “ Intimità Riflessa” con performance presso la galleria“Serio” Napoli, incentrata sulla toccante storia di vita di una trans napoletana, Alessia; a novembre ha preso parte al workshop “Fotografia come paesaggio interiore” organizzato da Codice Italia alla biennale di Venezia) condotto dal fotografo Antonio Biasucci, ed è stato tra i protagonisti di una mostra fotografica collettiva presso Palazzo Grimani di Venezia, curata da Vincenzo Trione. Per un artista così anticonformista e non convenzionale, il curriculum non può che essere letto “a ritroso”, e quindi parliamo del 2014, che lo ha visto in primo piano in molte mostre: a gennaio nella collettiva “Il sacro fuoco dell’arte” con un’opera e la performance “La notizia insabbiata”; a febbraio ha tenuto la sua mostra “Società in Arresto”, caustica visione della società odierna dove i reati veri non sono solo quelli previsti dai codici legali, con la perfomrnace “Il vaso di pandora”, presso “Gino Ramaglia – Artisti in vetrina”, a Napoli; a maggio ha esposto nella collettiva “La terra dei Fuochi” presso le Scuderie di San Leucio con performance sul “Problema rifiuti nella Regione Campania”; a giugno ha partecipato con delle sue foto allo spettacolo di Fabio Crocifoglia sul testo di Manlio Santanelli “Per oggi non si cade” nel Napoli Teatro Festival, pubblicate poi nel libro di Santanelli; a luglio era nella colletiva “Indipendencia”, patrocinata dal Consolato venezuelano a Napoli, al PAN. Nel 2013 a febbraio ha esposto un video e foto presso il museo Cam di Casoria per la manifestazione “Vote Art”; ad aprile ha esposto foto presso la “One Piece Gallery”, in Via Margutta a Roma, e proiettato il video “Le janare dell’arte” al Cam di Casoria, mentre una sua foto è stata esposta nel Grand Hotel Paradiso a Sorrento; a maggio ha preso parte alla staffetta fotografica di tre settimane con performance e installazione presso “Sarajevo Supermarket” con i progetti fotografici “Self Photo Words” e “Società in Arresto”; a giugno ha preso parte alla collettiva presso la galleria “Linea Officna d’Arte” di Napoli; a luglio ha consegutio la laurea primo livello con lode in “Nuove tecnologie dell’arte” presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, e ha superato la selezione per il “Premio Nazionale delle Arti”; ad ottobre è stato fotografo ufficiale per le “4 giornate del Cinema” di Napoli. Nel 2012 a gennaio e febbraio ha esposto nella mostra gotica collettiva presso “Spazio tempo libero”, nella collettiva sulla Città di Napoli presso Antisala dei Baroni- Maschio Angioino e ancora nella collettiva presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli “Il Rotary incontra l’arte contemporanea”; a marzo è stato nella collettiva “Oltre la paralisi” presso il museo Pan di Napoli; a maggio ha realizzato la personale “Lost”, sulle “perdite” della società contemporanea che ci spoglia di valori, ideali, identità, con due performances, “Lost” e “La notizia insabbiata” presso Gino Ramaglia- Artisti in vetrina; a dicembre ha realizzato una performace sull’avidità umana presso la Semmai Factory di Napoli. Ha aperto il 2011 con l’intervista per la trasmissione “Arte”; a febbraio ha esposto il suo progetto fotografico “Plastic Art Trash” sulla questione dei cumuli di rifiuti che non venivano rimossi dalle strade di Napoli, ricostruendo opere d’arte famose imbrattate dalla spazzatura, con performance come “Artista in vetrina” presso Gino Ramaglia, e realizzato una mostra fotografica presso la libreria Ubik di Napoli; a marzo doppia esposizione di due progetti fotografici presso il Castel Nuovo di Napoli con il patrocinio del Comune; a maggio è nella collettiva “Ego in surplus” presso il Mihv di Vozla e nella collettiva “Madre Natura” presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, e supera la selezione presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli per il Premio Nazionale delle Arti; a giugno è nella collettiva “Dal buco della serratura” presso “St’art over art” a Napoli; a settembre è di nuovo presso “St’art over art” con la collettiva “Mi vendo” ed espone il progetto “Plastic Art Trash” presso “Ammamuripazz” a Napoli; a ottobre espone il progetto fotografico “Lost” al Penguin Cafè di Napoli; a dicembre è presente con suoi filmati alla rassegna “Omovies” a Napoli e al Centro Oika di Caserta, e con la mostra “Lost” presso il museo Madre di Napoli. Il 2010 inizia con una doppia mostra fotografica col patrocinio del Comune di Napoli e dell’Assessorato alla cultura presso l’Ipogeo dell’Annunziata:”La Sindrome di Saturno”, viaggio in scenari malinconici e desolanti e “Santitù metropolitane”, interpretazione in chiave moderna dell’iconografia religiosa; a maggio è in mostra con “Gli Arcani Svelati” presso l’associazione culturale Trip di Napoli; a luglio è presente con proprie immagini presso il Lanificio 25 Napoli alla rassegna del Pecha Kucha, e con la personale “Gli Arcani Svelati” presso “I letterati” di Frattamaggiore; a settembre è in mostra a Roma presso “Assaggi d’autore”, e a ottobre è con la sua “Plastic Art Trash” presso la Fonoteca di Napoli. Nel 2009 a febbraio partecipa al concorso “Il tuo Out” presso l’associazione “Laboriosi” di Saviano, e ottiene la pubblicazione di tre sue foto sul tema della paura sul Venerdi di Repubblica, che vengono poi proiettate presso il Teatro Mercadante di Napoli attraverso dall’associazione culturale “L’arte della felicita”; partecipa inoltre alla collettiva “Esternazioni” ad Avellino, e presenta un progetto fotografico contro il razzismo al Pecha Kucha Nigt a Napoli. A marzo partecipa al concorso fotografico Fnac e a ottobre al progetto “Leggerezza” del Trip, associazione culturale di Napoli, mentre a dicembre è nel progetto fotografico “12 baci contro l’omofobia”. Nel 2008 si classifica secondo ad un concorso a premi bandito dall’Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 2007 frequenta e termina con giudizio ottimo il corso di “tecniche fotografiche analogiche e digitali” presso l’istituto Bauer di Milano. Nel 2004 la sua prima mostra collettiva: “Arte Industrial design”. Nel 2001 si qualifica “operatore fotografico” con un corso della Regione Campania. Nel 2000 frequenta un corso di “Sopravvivenza visiva” presso la Nigma Fotografi di Sergio De Benedittis. Nigma era una “officina fotografica” dove il maestro Sergio, scomparso prematuramente, insegnava fotografia con un approccio speciale, quasi filosofico, attraverso chiacchierate, racconti, idee. Dal 1988 al 1990 frequenta il corso di fotografia della propria scuola media, dimostrando il suo precoce talento.
La vulcanica creatività di Mrco/Scarlet non si arresta mai, e si esprime anche su face book e youtube dove le sue esternazioni, invenzioni, foto e video sono seguite da nugoli di fans.
Ora questo artista unico, completo, stravagante, esagerato, con le sue immagini destabilizzanti e parossistiche, cerca uno spazio espositivo in Penisola sorrentina. Chi fosse interessato ad ospitare una sua mostra, può contattare me, Carlo Alfaro, alla mail carloalfaro@tiscali o sui profili face book Carlo Doc Alfaro o Doc Carlo Alfaro. Credo che anche Sorrento debba conoscerlo! (Utente dal Web)

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