Sorrento 1. A Francesca, tenero fiore repentinamente reciso!

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    Morta per anoressia, forse per vedersi più bella! Così il poeta Kahlil Gibran ci parla della bellezza. «E un poeta domandò. Parlaci della Bellezza. E lui rispose: dove cercherete la bellezza e come la troverete se non sarà lei stessa a farvi da strada e da guida? E come fate a parlarne se non è lei che tesse il vostro parlare? … In tutte queste cose voi dite cosa è la bellezza, ma in verità non parlate di lei, bensì di bisogni insoddisfatti, e la bellezza non è un bisogno ma un’estasi. Non è una bocca affamata, né una mano vuota e tesa, ma un cuore infiammato e un’anima incantata. Non è l’immagine che vorreste vedere, né la musica che desiderate ascoltare, ma è un’immagine che vedete anche con gli occhi coperti e una musica che sentite pur con le orecchie chiuse. Non è la linfa nelle venature della corteccia, né l’ala unita all’artiglio, ma è un giardino sempre in fiore e una corona di angeli sempre in volo. Popolo di Orfalese, la bellezza è la vita quando rivela il suo volto sacro. Ma voi siete la vita e siete il velo. La bellezza è l’eternità che si riflette in uno specchio. Ma voi siete l’eternità e siete lo specchio». È pur vero, purtroppo, che invidia e gelosia, pur in modo distinto e diverso, ruotano interno alla bellezza. Alzi la mano chi crede di non essere geloso o invidioso. La gelosia abita nel cuore e può succedere di tutto quando il cuore è fuori controllo. La gelosia è una brutta bestia: ha artigli e ferisce sempre. La gelosia difficilmente ci rende migliori, di certo ci peggiora sempre. Se la gelosia abita nel cuore l’invidia negli occhi. Spesso dimentichiamo che i nostri occhi sono fatti per fissare la Luce, la bellezza del Creato. Vero è che la bellezza intesa solo come fattore fisico ha un antico retaggio. Già ai tempi di Paride fu premiata la bellezza a discapito delle altre virtù. E si racconta che Cleopatra, nascosta in un tappeto si fece portare da Cesare, forse avvolta solo della sua pelle. E da allora, fino ad oggi, la bellezza fisica è considerata un potere. Si dice che dietro ogni grande uomo c’è una grande donna, ma sotto un uomo molto ricco c’è sempre una bella figliola! Ma è veramente questo il vero potere? Non credo, forse perché ho amato troppo Rita Levi da Montalcini e Madre Teresa di Calcutta, per il loro cervello, le loro rughe, la loro serenità. Credo, e mi piace pensarlo come scientificamente vero, che fu una donna ad inginocchiarsi davanti alla pianta colpita dal fulmine, raccoglierne un ramo fumante e portarlo nella caverna e così scoprire il fuoco. È stata una donna che intrecciando fili d’erba ha inventato la tessitura, alla donna si deve l’organizzazione familiare. Basti pensare alle nostre nonne, alle nostre mamme, ancelle del focolare, come antichi sciamani, custodi e trasmettitrici di valori e tradizioni. Erano certe che per vincere nella vita non era necessario distruggere gli altri. «Ce crescevan’ cu ‘i mullichelle» per renderci grandi. Perché grande è colui che realizzando se stesso, aiuta anche gli altri a crescere. Le nostre figlie, tante loro coetanee, tante nostre miss, la notte di san Lorenzo saranno col naso all’aria per esprimere un desiderio, se noi adulti sapremo, pur con i nostri limiti, adempiere al nostro dovere di genitori ed educatori, quelle stelle non cadranno inutilmente: i loro piccoli e grandi desideri saranno realizzati perché, saranno stati desideri puri, belli, e come diceva Dostoevskij: «la bellezza salverà il mondo». E se da subito vogliamo contribuire ad un mondo migliore, amiamo di più la donna, qualsiasi donna, di ogni colore, razza e religione, ricordiamoci che ogni essere umano, ognuno di noi, per essere qui, è stato messo al mondo da una donna. Non ho nulla contro la chirurgia estetica o il botulino, ma di certo mi scaglio contro chi pretende di darci come modelli uomini e donne rifatte da capo a piedi. So che fra le mie lettrici ve ne sono di “belle”, ma io so, per certo, che siete TUTTE belle, il vostro botulino è il duolo quotidiano dell’essere mogli, compagne, madri, essere presenza importante per chi vi sta a fianco. Da dove attingo questa sicurezza? Guardatevi attorno, aprite un giornale, a guardar bene le più importanti first ladies ci si accorge che non sono delle vere e proprie siluette: Sarah Brown e Michelle Obama hanno il fianco abbondante e il polpaccio robusto. La signora Svetlana Medvedeva è di sicuro una 46 e che dire della Merkel? Confrontate ora queste signore con le modelle anoressiche che sono l’ideale delle nostre figlie. Ebbene, per diventare una delle donne più potenti del mondo non serve assolutamente avere una taglia 38!!! Ad maiora. Aniello Clemente.
    https://lateologia.wordpress.com/2016/02/07/1-a-francesca-tenero-fiore-repentinamente-reciso/ (Utente dal Web)

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