IL FONDO IOZZINO E L’ISCRIZIONE OSCA VIDEO integrale

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Il soprintendente di Pompei,Ercolano e Stabia, Massimo Osanna al centro culturale di Piano per una conferenza su “GLI DEI FUORI LE MURA” le novità dal fondo Iozzino a Pompei.

articolo di Lucio Esposito foto e video Saraci

Per  noi della penisola sorrentina  l’argomento  potrebbe apparire di solo interesse storico archeologico, mentre invece va oltre, in quanto a far luce e dar nuova linfa alle ricerche nel fondo Iozzino  c’è una iscrizione osca dalla straordinaria similitudine a quella di punta Campanella pubblicata dal Prof Mario Russo. Essa recita che i magistrati edili hanno  collaudato la strada di Porta di Stabia, anche a 30 piedi dal tempio di Giove Meilichios.

Articolo aggiornato al 26 febb 2016 con le impressioni degli inviati.

La giornata del giovedi 25 febb 2016 è stata zeppa di appuntamenti archeologici , tutti seguiti dagli inviati di Positanonewstv, presso l'Università Federico II "Archeologia e Politica" convegno in tre giorni, oggi ancora in atto, al Museo Archeologico Nazionale, appuntamento con Paola Miniero per Miseno, a Pompei, nell'ambito del Premio Maiuri, conferenza di Mario Grimaldi e al centro culturale di Via delle Rose Massimo Osanna , sul Fondo Iozzino. Ebbene, la quantità di  pubblico che abbiamo visto al Centro Culturale non l'abbiamo trovata ne al museo ne all'università.Un pubblico fatto non solo di appassionati, ma anche di studiosi ed esperti archeologi. Felice Senatore e Carlo Rescigno, come egli stesso riferisce nella videointervista, hanno seminato bene nel corso di tutti questi anni, è questi sono i risultati, grande pubblico , grande interesse, voglia di vedere e sapere. Non a caso domenica 28 febbraio 2016, organizzata dall'Unitre di Piano e guidata da Lucio Esposito visita ai luoghi descritti nella conferenza. A suggellare la giornata arriva la notizia in via ufficiosa che sul Corso Italia a Sorrento sono avvenuti importanti rinvenimenti archeologici e che presto la sovrintendente Tommasina Dott.ssa Budetta ne darà comunicazione. Attendiamo di essere convocati per aggiornarvi in merito. 

 

 

 

 

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Il Fondo Iozzino a Pompei. Anteprima   clicca per vedere video

Pompeii Stabian Gate.  March 2009.  West side.  Oscan inscription.  Only four of the eleven lines were visible in March 2009, with seven buried.

Reproduction of the inscription by Fiorelli. [Descrizione 1875 p. 29]. Only four of the eleven lines were visible in March 2009, with seven buried. See Pappalardo, U., 2001. La Descrizione di Pompei per Giuseppe Fiorelli (1875). Napoli: Massa Editore. P. 31

iscrizione osca dalla Porta di Stabia 

Il fondo Iozzino è un rettangolo di terra ammorsato tra le case di via Pironti, nel 1960 a seguito di estrazione di lapillo, materiale molto usato per costruzione, venne fuori  un  muro in grandi blocchi e uno concentrico in pietre a blocchi  più piccoli vulcanici. All’interno del rettangolo  basamenti  per  edicole o altari, con due grandi statue femminili in terracotta. Nel 1993 ulteriori scavi ,all’interno dell’area piccola, mettono in luce una serie di reperti in bucchero nero, la cui profondità va oltre le fondazione delle mura perimetrali del temenos.

Santuario extraurbano del fondo Iozzino. Plan of sanctuary.
Two concentric quadrangular enclosures were found.
The outer wall was thick and built in limestone.
The inner wall, rebuilt in the second century BC, was in opus incertum in tufa.
The inner wall surrounded three small temples.
This kind of structure revealed the secret nature of the cult, with ceremonies restricted to initiates.
See Coarelli F., 2002. Pompeii: English Language edition, p. 100-1.
See Casadio G., Johnston P. A. (Eds.), Mystic Cults in Magna Graecia, p. 249, note 18.

Nel 2009 presso la Porta di Stabia fu trovata  una lapide marmorea  con inscrizione osca, ove si menziona il tempio di Jupiter Meilichios poco distante. Per cui i ritrovamenti del fondo Iozzino  assumono altra fisionomia.

Gli scavi del 2012 portano alla luce migliaia di frammenti  di ceramica a vernice nera , italiota a figure rosse, ceramica acroma, e tanti oggetti miniaturizzati come coppette, arule e terracotte architettoniche, risalenti fino all’VIII secolo prima di Cristo. Il che potrebbe far  pensare ai culti della Magna Grecia. Aspettiamo le ipotesi proposte che ci presenterà il prof Osanna.

Santuario extraurbano del fondo Iozzino. Statue of Hecate-Artemis. 
It was reconstructed from fragments.
Height is 78,9cm; Width max. 34,5cm; Profile 22,8cm.
Now in SAP deposits, inventory number 13152.
See D’Ambrosio A., Borriello M. 1970. Le Terrecotte Figurate Di Pompei. Roma: L’Erma di Bretschneider, 18, p. 24, tav. 5.

 

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