Napoli. Funicolare Centrale, salta i tornelli per non pagare il biglietto. Aggredisce l’operatrice che cerca di fermarlo

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Napoli. La stazione della funicolare centrale in piazzetta Duca D’Aosta è affollata al punto che la fila per comprare il biglietto alla distributrice arriva quasi all’ingresso del Teatro Augusteo. La gente si affretta a racimolare spiccioli per le macchine che erogano i ticket, ma nel caos che si ripete come da copione in questi giorni di festa, qualcuno fa il furbo. Un uomo scavalca i tornelli pensando di farla franca e quando l’operatrice che sovrintende la stazione gli intima di tornare indietro per fare il biglietto, scatta l’aggressione. «Mi ha dato uno schiaffo in pieno volto e mi ha spintonata – racconta Simona Sabatella, 44enne in forza all’Anm – subito dopo la moglie si è avventata su di me tirandomi i capelli, graffiandomi e colpendomi con pugni». È cominciato così il raid violento avvenuto venerdì, intorno alle 19.00, all’interno della stazione di piazzetta Augusteo dove l’operatrice che sovrintendeva alla sicurezza e al funzionamento delle corse è stata presa di mira da una coppia di napoletani che pretendevano di non fare il biglietto. «Pochi istanti prima che l’uomo scavalcasse i tornelli, aveva provato ad inserire un biglietto non valido nell’obliteratrice per cui gli avevo detto di acquistare il titolo adatto alla corsa – continua la vittima che è anche rappresentante Rsu della Cgil – la moglie aveva un abbonamento per cui si trovava già all’interno dell’area di attesa delle corse quando l’uomo, spazientito dalla fila alle macchinette, ha deciso di scavalcare». L’aggressione si è inasprita ulteriormente quando l’operatrice ha tentato di difendersi. «Ho cercato di bloccare la donna immobilizzandola e a quel punto si è scatenata la rabbia del marito che mi ha colpita ripetutamente con calci e pugni in tutto il corpo fino all’arrivo dei vigili urbani che si trovavano nella piazzetta di fronte e sono accorsi per le urla», racconta la donna che è stata successivamente ascoltata dai carabinieri intervenuti sul posto insieme ad un’ambulanza del 118. I militari hanno raccolto le deposizioni della coppia di napoletani e dell’operatrice accertandosi di ristabilire l’ordine pubblico dopo quei minuti di caos ed i soccorritori hanno refertato l’impiegata Anm e trasferito la moglie dell’aggressore al Vecchio Pellegrini, in quanto la donna riferiva uno stato di agitazione. Ma se le percosse ed i pugni si sono tradotti in 7 giorni di prognosi, refertati a Simona il giorno successivo presso l’ospedale Cardarelli, non è altrettanto facile tradurre le umiliazioni, gli insulti e le minacce subite dalla donna in quei minuti drammatici. L’operatrice, che ha perso la funzionalità dell’anulare di una mano per un’aggressione ancora più violenta avvenuta anni fa, denuncia tra le criticità i «tanti utenti che pretendono di non fare il biglietto e lo scarso funzionamento delle due macchinette che erogano i ticket e che sono gli unici punti dove poter acquistare titoli dopo un certo orario e nei giorni di festa, per non parlare del servizio guardiania che non è assicurato per tutti i giorni ed è presente solo per poche ore». Apostrofando l’episodio come il primo atto di violenza del 2016 subito dagli operatori del comparto dei trasporti, l’unione sindacale di base ha manifestato in una nota: «Solidarietà e vicinanza all’operatrice ritenendo intollerabili gli attacchi fisici e verbali subiti nell’espletamento del proprio lavoro per cause organizzative o legate alla mancanza di adeguati piani di prevenzione per garantire l’incolumità e la salute dei lavoratori». Spiegano Adolfo Vallini e Marco Sansone, del coordinamento provinciale usb: «Nei prossimi giorni chiederemo alla dirigenza dell’Anm e al Sindaco un incontro per affrontare seriamente la questione, l’azienda in primis paga la mancanza di un adeguato turn over tra il personale di front line e forte carenza di lavoratori, abbinato ad una poco trasparente gestione del personale». (Melina Chiapparino – Il Mattino) 

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