Napoli, la rabbia dei pendolari: «Circumflegrea il nostro calvario tra bus e binari»

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Quarto. Sarà una settimana di passione per i pendolari della Circumflegrea da Napoli passando per Quarto. L’avvallamento di venerdì alla stazione Pisani di Pianura ha causato l’interruzione dell’intera tratta con il servizio bus, che nell’attesa del ripristino della linea porta gli utenti dalla stazione di Quarto a quella di Pianura.

L’interruzione dei lavori nell’ultimo fine settimana comporterà, poi, tempi di ripristino più lunghi del servizio completo. Notevoli i disagi anche a causa del traffico, in questi giorni più intenso del solito per le festività natalizie. Il bus attraversa, infatti, tutto il centro per, poi, immettersi da via Campana su via Montagna Spaccata fino ad arrivare alla stazione di Pianura, e ciò fa saltare le coincidenze con gli orari dei treni.

«C’è la navetta da Quarto a Pianura: d’accordo – spiega Giuseppina Giacobbe, insegnante di Monterusciello -. Ma coloro che devono scendere alla stazione di Quarto Centro come fanno? Devono andare a piedi. Non solo, io scendo a Grotta del Sole. Una volta che arrivo a Quarto, gli ascensori non sono funzionanti e ho assistito all’impresa devo dire eroica di due disabili che dovevano salire le scale, mentre ho aspettato il treno per 35 minuti. Ho chiesto spiegazioni e mi è stato riferito da un addetto dell’Eav che è impossibile creare sincronia tra il treno e il bus. Sono 18 anni che prendo la Circumflegrea per lavoro per raggiungere le più svariate sedi a Napoli. Sarebbe impossibile sintetizzare la mia esperienza in poche righe: si potrebbe scrivere un romanzo a puntate».

Come se non bastasse, domani ci sarà una agitazione sindacale sule linee Cumana e Circumflegrea indette dal sindacato Or.Sa. a partire dalle ore 17,20. «Quarto è collegata malissimo, la Circumflegrea è l’unico mezzo di trasporto che consente di spostarsi e, per questo, dovrebbe funzionare in maniera impeccabile – dice Federica Febbraio, 33enne di Quarto che lavora come segretaria in uno studio legale a Capodimonte -. Ma così non è già in condizioni normali. Dopo gli ultimi fatti, poi, la situazione è drammatica. Venerdì, dopo aver appreso ciò che era accaduto siamo arrivati a Quarto in ritardo e c’era una marea di gente che attendeva la navetta che è arrivata dopo ben 40 minuti. Nonostante la presenza di vigili urbani e personale Eav si è creata una ressa pazzesca. Gente che spingeva nella speranza di guadagnare un posto sul pullman: davvero avvilente. Sono arrivata in ufficio con tre ore di ritardo. Penso che l’Eav sia impreparata nel risolvere le emergenze. Le navette dovrebbero già essere pronte fuori alla stazione all’arrivo del treno: invece ci sono sempre più ritardi e disagi».

L’interruzione dei lavori nel fine settimana ha, poi, creato molti malumori tra gli utenti. «La situazione era drammatica e resterà tale – afferma Laura Rossi, 47enne di Quarto che lavora come badante a piazza del Gesù -. Mi sembra un tunnel senza uscita. I lavori dovevano essere straordinari e veloci, invece si sono interrotti e non penso che questo sia giusto nei confronti di noi pendolari che ogni giorno paghiamo il biglietto. I servizi navetta sono un vero disastro: solo tanto caos. Quando c’è più gente del solito mi sembrano carri bestiame».

Già a febbraio scorso, a seguito di una frana a Pianura fu introdotto il servizio bus. «Era un vero incubo prendere le navette e anche oggi la condizione è disastrosa: non si respira e non lo trovo sicuro – dice Maria Morra, 30enne di Pianura e studentessa a Napoli in una scuola di estetica -. Purtroppo gli orari sono puntuali solo di mattina, poi, basta un piccolo ritardo e tutto va a rilento. È paradossale che i lavori siano stati fermati nel fine settimana: questo è un servizio pubblico che serve tanta gente. Come me, che devo andare a scuola tutet le mattine». DI PASQUALE GUARDASCIONE IL MATTINO

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