Sarri: Contro il Bruges gara vera, non ammetto brutte figure. Annunciati solo tre titolari: Koulibaly, Callejon, Insigne

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    Si sforza di parlare solo di calcio. Prova a farlo Sarri, cerca di veicolare tutta l'attenzione sulla sfida di stasera contro il Bruges, tra l'altro ininfluente ai fini della classifica visto che gli azzurri hanno già aritmeticamente conquistato la qualificazione e il primo posto del girone di Europa League. «Ci dispiace tantissimo, ovviamente, per quello che è successo a Parigi, viviamo questa gara con grande tristezza ma adesso dopo tutte queste domande preferirei che si parlasse di calcio anche perché non siamo qui per poter risolvere i problemi del mondo ma per giocare una partita», dice l'allenatore del Napoli anticipando una risposta rivolta ad El Kaddouri in riferimento agli attentati di Parigi. Difficile trovare la concentrazione in partite di questo tipo, il Napoli è già sicuro dei sedicesimi di finale, ha stravinto il girone di Europa League, all'andata ha rifilato ben cinque gol belgi al San Paolo e lunedì è in programma il posticipo scudetto a Fuorigrotta contro l'Inter. Tutti requisiti che non agevolano la concentrazione massima in impegni del genere e allora Sarri batte proprio su questo aspetto. «Sbaglia chi pensa che non tengo a questa partita, io ci tengo tantissimo e l'ho detto in maniera chiara ai miei giocatori. Contro il Bruges voglio una grande prestazione ed una vittoria». Perfezionista, uno che non lascia nulla al caso, soprattutto un tecnico che conosce bene le insidie rappresentate dai cali di tensione. Ecco perché Sarri vuole il massimo dal suo Napoli anche a Bruges. «Sottovalutare questo impegno sarebbe un segnale negativo per il futuro, se la squadra cedesse a Bruges sarebbe un brutto segno per il futuro perché potrebbe succedere di nuovo. E poi abbiamo anche una lunga serie positiva da onorare». Tanti cambi in formazione, confermati solo tre in campo a Verona: Chiriches, Insigne e Callejon. Poi novità in tutti i reparti. Sarri non ha convocato Higuain, Reina, Albiol e Jorginho, indisponibili gli infortunati Mertens e Gabbiadini. Il tecnico però ci tiene a precisare. «L'unico che stava al cento per cento era Reina ed è stata una scelta fermarlo dopo tante partite da titolare. Higuain, Albiol e Jorgino avevano tutti dei problemini e solo per questo non li ho portati in Belgio». Assenze che stavolta si concentrano soprattutto in attacco: a Bruges mancheranno Higuain e Gabbiadini, in organico non c'è un vero e proprio centravanti. Chi giocherà contro il Bruges? Sarri elude il quesito e risponde in maniera larga. «In attacco giocheranno Insigne, Callejon e El Kaddouri e tutti e tre possono fare il centravanti, anzi lo faranno perché si alterneranno nel ruolo». Il Napoli in Europa finora è stato irresistibile: quattro vittorie su quattro partite. Sedici gol segnati e solo uno subito, quello in Danimarca. Numeri record quelli europei degli azzurri, nessuno ma proprio nessuno come la squadra di Sarri. Ecco perché il tecnico non vuole rovinare la media nella maniera più assoluta, vuole proseguire sulla scia vincente di grandi prestazioni e ottimi risultati. Cambi in tutti i reparti a cominciare dal portiere: gioca Gabriel, alla seconda partita da titolare dopo quella di Varsavia contro il Legia. In difesa tornano i terzini europei Maggio e Strinic, coppia centrale Koulibaly-Chiriches. Gioca il colosso franco-senegalese dal primo minuto perché ha saltato Verona per squalifica e ha bisogno di minuti per trovare il ritmo partita in vista del big match contro l'Inter al San Paolo. A centrocampo esordio dal primo minuto di Chalobah, il playmaker sarà Valdifiori, mezzala sinistra David Lopez. Partita strana anche con l'incognita in più delle porte chiuse. «Non fa piacere a nessuno giocare a porte chiuse, il bello del calcio è il pubblico. Noi saremmo ancora più svantaggiati rispetto al Bruges che ha molte motivazioni in più. Ma dovremo essere bravi a tirare fuori il massimo», spiega Sarri. Niente scuse insomma: il tecnico azzurro vuole il miglior Napoli, quello che finora in Europa ha sempre brillato. (Roberto Ventre – Il Mattino)

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