Agropoli. Pronto un piano per riaprire l’ospedale “declassato”

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Agropoli. «L’ospedale è la cosa più negativa che è accaduta durante la mia amministrazione. Frutto di una rappresaglia politica che, durante le scorse elezioni regionali, è stato però un boomerang per Caldoro e compagni, che l’hanno chiuso». A parlare è il sindaco Franco Alfieri, il quale spiega aspettative e speranze sul futuro dell’ex ospedale cilentano. «Bisogna rivedere la programmazione – evidenzia Alfieri – non ci illudiamo di avere ospedali dappertutto, però noi ad Agropoli abbiamo sempre chiesto una risposta per l’emergenza. Con il commissario Postiglione – precisa – abbiamo già parlato e a breve si partirà con l’attivazione di nuovi servizi, quali il laboratorio analisi e radiologia. E poi una struttura nuova e moderna, posizionata in una zona popolosa in un’area che in estate conta centinaia di migliaia di persone, non può certo rimanere chiusa quindi, in un ambito di una programmazione seria e giusta, penso che si possa trovare una collocazione, magari specializzando la nostra struttura in un campo. Perché credo che ogni territorio debba avere la sua eccellenza e garantire a tutti, in egual modo, l’emergenza. Sono convinto che nel prossimo futuro – conclude – il presidente De Luca saprà farà bene anche nella Sanità, e quindi sono fiducioso che Agropoli potrà vedersi restituito il diritto alla salute». Al momento, laddove si trova la struttura dell’ex ospedale, è attivo solo un Psaut. A chiedere la riapertura del nosocomio è anche il consigliere regionale Alberico Gambino il quale ha richiesto un’audizione al commissario straordinario della Sanità per discutere del reinserimento dell’ospedale civile di Agropoli nella rete dell’emergenza. «Il 17 marzo 2014 – spiega Gambino – è stato formalizzato e presentato il Nuovo Piano Ospedaliero Regionale in cui è stato previsto per il presidio ospedaliero di Agropoli una situazione concreta per attivare il Pronto Soccorso e restituire a quella struttura ospedaliera la dignità e la consistenza sanitaria che merita. Ma ad oggi nessuna attività è stata avviata, tra quelle previste dal Piano, né è dato sapere lo stato reale di attuazione del Piano nel suo complesso e sui contenuti dettagliati». Di qui la richiesta di poter interloquire con il commissario. «Occorre attivare – conclude Gambino – ogni iniziativa possibile per restituire il Pronto soccorso di secondo livello al presidio ospedaliero nonché potenziarlo secondo le previsioni del nuovo Piano Ospedaliero Regionale che hanno confermato, fatta eccezione per il Pronto Soccorso, quelle del Decreto 49/10». (Andrea Passaro – La Città di Salerno)

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