De Luca: trasporti, pronti 600 milioni ma serve un anno. Entro fine 2016 arriveranno in Campania 109 treni e 347 autobus

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Ancora un anno di attesa e di passione. Poi qualcosa dovrebbe cambiare. Sì, perché entro la fine del 2016 arriveranno in Campania altri 347 autobus e 109 treni mentre per i collegamenti con le isole e con le Costiere verrà ripristinato il metrò del mare. L’investimento complessivo sfiorerà i 600 milioni. A completare il sistema dei collegamenti sarà una rete di funivie e funicolari, come quella del Vesuvio, da rimettere in funzione. Eccolo il piano del governatore Vincenzo De Luca per il rilancio di un comparto, il trasporto pubblico, oggi in grave sofferenza. Tant’è che la mole del contenzioso, avverte il presidente della giunta, ha raggiunto «livelli drammatici»: «È dell’altro ieri la sentenza, dopo tre anni di battaglie giudiziarie, che condanna la Regione a pagare quasi 100 milioni di risarcimento al consorzio Ascosa 4 quando ne bastavano 8 per raggiungere un accordo». «Abbiamo ereditato un disastro – tuona il governatore in polemica con il predecessore, Stefano Caldoro – ma volteremo pagina. Abbiamo infatti già previsto l’incremento del fondo regionale per il trasporto, che passerà dai 105 milioni attuali a 135 milioni, mentre con la precedente amministrazione era sceso da 292 a 105 milioni». Trasporto su gomma. Accanto ai 97 pullman già acquistati (con un investimento di 23,5 milioni), di cui 50 per il trasporto urbano e interurbano e 47 di piccole dimensioni, sono in via di acquisizione altri 250 autobus, che costeranno 65 milioni (fondi statali ed europei). Sempre per garantire il rinnovamento del parco mezzi, l’idea del governatore è di attribuire, in occasione delle gare per i servizi di trasporto pubblico locale, uno specifico punteggio premiale alle offerte che prevederanno la sostituzione del parco veicolare in circolazione. Trasporto su ferro (Trenitalia). È in dirittura d’arrivo l’accordo con Trenitalia, che continuerà a gestire i servizi attuali e in particolare la linea 2 della metropolitana, che collega Pozzuoli con piazza Garibaldi e Gianturco: «Abbiamo avviato un confronto cordiale e costruttivo con i vertici di Ferrovie dello Stato, verso le quali la Regione ha un debito di 140 milioni relativo al 2013 più altri 50 milioni relativi al 2011 e al 2012». L’intesa prevede l’azzeramento dei debiti, la sottoscrizione del contratto di servizio e l’immissione nella rete ferroviaria di 34 treni (24 Jazz, 8 diesel, 2 ad alta frequentazione immediatamente disponibili e 3 nuovi convogli media distanza), oltre al prolungamento dell’alta velocità fino a Sapri. I nodi dell’Eav Holding. Si profilano all’orizzonte nuovi sacrifici. «Ci sarà da lavorare di più guadagnando di meno – chiarisce De Luca – ma così salveremo le aziende e salvaguarderemo i livelli occupazionali». A conti fatti, «i debiti certi dell’Eav ammontano a 500 milioni», mentre sul fronte dei servizi si registrano gravi carenze: «Basti pensare che dei 380 bus necessari ne circolano solo 180». E allora, accanto al piano di rientro su cui è impegnato senza sosta il commissario Pietro Voci, si dovrà lavorare per migliorare il servizio. Come? Anche in questo caso con l’acquisto di convogli nuovi (12 per la linea Napoli-Cancello-Benevento per un importo di quasi 80 milioni; 12 per Cumana e Circumflegrea, costati altri 80 milioni) e revampizzati (37 treni in servizio sulla Circumvesuviana, 3 sulla Metro Campania Nord-Est e 14 sulle linee Sepsa), nonché con una riorganizzazione aziendale, che inciderà su orari e turni. Il contenzioso record. Ma il successo dell’operazione di rilancio dell’Eav dipenderà soprattutto dall’esito delle 2700 vertenze in cui è coinvolta la Regione. Una valanga di ricorsi e atti giudiziari, rispetto ai quali la stangata dell’Ascosa 4 rappresenta solo la punta dell’iceberg. Su questo tema, è il ragionamento del governatore, sarà determinante un approccio pragmatico: «Vogliamo risolvere queste vertenze attraverso accordi ragionevoli e in questo senso ringrazio il consigliere Luca Cascone per l’attenzione al problema. Ma la Regione non è un bancomat. Se dunque Ascosa 4 pensa di chiederci 100 milioni, che non abbiamo, può attendere anche vent’anni», sottolinea De Luca, che incassa l’appoggio della Filt Cgil: «Condivido in pieno il programma del presidente – sottolinea il segretario generale Natale Colombo – Lo stanziamento di ingenti risorse è la conferma che un servizio di qualità si fa con investimenti mirati e capaci di produrre risultati concreti». Salvo il biglietto Unico. Si manterrà l’attuale sistema di tariffazione che, accanto al biglietto Unico, prevede la possibilità per gli utenti di acquistare anche tagliandi delle singole aziende di trasporto. Si metterà però mano alle tariffe, che in certi casi sono inspiegabilmente lievitate. Il nuovo piano tariffario, che entrerà in vigore nel 2016, consentirà inoltre agli studenti fino a 24 annidi usufruire di abbonamenti gratuiti per il percorso casa-scuola o casa-Università. I privati nei servizi marittimi. L’orientamento della giunta è di affidare le corse con obbligo di servizio pubblico solo nelle fasce orarie battute dai pendolari o in quelle di maggiore interesse, rimodulando eventualmente il programma dei servizi già affidato e sottoscritto a luglio, con la cessione della Caremar per nove anni. Gli altri servizi saranno soggetti alle regole del libero mercato mentre la Regione punta a conservare solo una funzione di programmazione. E poi, a partire dalla prossima primavera, tornerà in funzione il metrò del mare. Funivie e funicolari. Sono la vera scommessa di De Luca, che ha avviato i lavori per la funivia del monte Faito e per la funicolare di Montevergine commissionando nel frattempo studi di fattibilità su eventuali impianti a fune sull’isola di Capri e nelle Costiere e sul recupero della funicolare del Vesuvio che, nelle intenzioni dell’ex sindaco di Salerno, dovrà tornare in funzione. (Gerardo Ausiello – Il Mattino) 

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