Vico Equense. Arrestati baby rapinatori di smartphone

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Vico Equense – Il loro piano era chiaro: rubare il cellulare al malcapitato di turno e fuggire a bordo del primo treno della Circumvesuviana. E ci sarebbero riusciti se i carabinieri non li avessero arrestati. Nella rete delle forze dell'ordine sono finiti un 15enne di Castellammare e un 16enne di Portici, accusati di aver minacciato con un coltello un giovane di Vico e di avergli sottratto il telefonino. Identificato un 13enne stabiese, cugino del ragazzo di Portici, anch'egli membro della baby gang in trasferta in costiera. È la serata di martedì quando i tre raggiungono Vico Equense. Stanno percorrendo via Cortile, una stradina piuttosto isolata a breve distanza dal centro, quando incontrano un 15enne del posto. Per loro è un'occasione da non perdere: basta avvicinare la vittima, minacciarla, derubarla e fuggire. Uno dei membri della baby-gang si avvicina al giovane di Vico impugnando un coltello da cucina con una lama lunga undici centimetri: «Dacci il cellulare o ti fai male», gli intima. Il 15enne non ha altra scelta e, in preda al panico, consegna il telefono ai rapinatori. Che, in un batter d'occhio, scappano verso la stazione della Circumvesuviana. La vittima, però, non si perde d'animo e denuncia la sua disavventura ai carabinieri della stazione di Vico Equense. Le forze dell'ordine si mettono immediatamente sulle tracce della baby gang e, nel giro di pochi minuti, la individuano proprio nella stazione della Circumvesuviana. I tre vengono perquisiti.
 
Il 15enne di Castellammare viene trovato in possesso del coltello da cucina, del cellulare e di una certa quantità di marijuana per uso personale. Ecco perché per lui scatta anche la segnalazione alla Prefettura come assuntore abituale di sostanze stupefacenti. Ora si trova nel centro di prima accoglienza di Napoli insieme al 16enne di Portici, tra l'altro già noto alle forze dell'ordine per ricettazione, reati di droga e guida senza patente: su entrambi pende l'accusa di rapina in concorso. I carabinieri identificano e riaffidano ai genitori il terzo componente della banda in trasferta a Vico Equense: avendo meno di 14 anni, per la legge il giovane non è imputabile. Il cellulare rubato, infine, viene restituito al proprietario. L'episodio rilancia l'allarme baby gang in penisola sorrentina. Sono sempre più numerosi i gruppi di giovani dell'hinterland stabiese e napoletano, spesso e volentieri minorenni, che mettono a segno raid in penisola sorrentina per poi ruggire a bordo del primo treno della Circumvesuviana. L'ultimo precedente risale alla metà di maggio quando, nel pieno centro di Meta, cinque giovani di Torre Annunziata strappano una catenina d'oro a una 37enne ucraina. La gang viene individuata di lì a poco nei proprio nei pressi della stazione: per tutti i suoi componenti scatta la denuncia a piede libero con l'accusa di furto aggravato. Il caso più eclatante, però, si verifica sempre a Meta alla fine di gennaio. Un 17enne e tre 16enni di Castellammare, tutti incensurati e allievi di istituti tecnici dell'area stabiese, minacciano con un coltello a serramanico due ragazzi di Meta, rubano loro uno smartphone e salgono a bordo del primo treno della Circumvesuviana in direzione di Napoli. I carabinieri li individuano due giorni dopo a Castellammare grazie alle immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza che vigilano sulle stazioni di Piano e di Meta. Risultato? I quattro giovani vengono denunciati a piede libero con l'accusa di rapina in concorso e ricettazione.

Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino

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