Napoli. Certosa e Museo di San Martino. Sculture tra Ottocento e Novecento: nuove proposte a San Martino.

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    Venerdì 26 giugno 2015, ore 17.00
    CONVERSAZIONI ALL'ORA DEL TE
    Certosa e Museo di San Martino, Napoli

    Sculture tra Ottocento e Novecento: nuove proposte a San Martino
    a cura di Isabella Valente

    Certosa e Museo di San Martino, Napoli
    CONVERSAZIONI ALL'ORA DEL TE
    Dettagli, ambiente e costume nella visione degli artisti

    Venerdì 26 giugno 2015, ore 17.00
    Sculture tra Ottocento e Novecento: nuove proposte a San Martino
    a cura di Isabella Valente

    Venerdì 26 giugno 2015, alle ore 17.00, nella Sezione dell’Ottocento del Museo, Isabella Valente, docente dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, condurrà una visita guidata alla scultura napoletana tra Ottocento e Novecento, con numerose riscoperte dai depositi della Certosa.

    I visitatori del museo potranno partecipare alla conversazione dedicata al nuovo allestimento della Sezione dell’Ottocento, realizzato dopo la mostra "Il bello e il vero" – dedicata alla scultura napoletana del secondo Ottocento e del primo Novecento, terminata recentemente-  dove sono state esposte le opere collocate ora nel nuovo percorso espositivo.

    Le sculture, disposte negli ambienti del piano terra e del primo piano del Museo, mostrano la comune attenzione degli artisti per i modelli ispirati dal vero, segnando la stagione del realismo a Napoli e in Europa.  Tra le opere presentate nel nuovo allestimento si segnalano: Ritratto di Francesco Mastriani, Il fachiro-risposta e il Ritratto di Berta Hassler di Filippo Cifariello, artista dalla complessa personalità e segnato da dolorose vicende personali;  L’idolo di Achille d’Orsi composizione in  bronzo realizzata, con il titolo La religione nel deserto,  come saggio di studio per il pensionato artistico nazionale  nel 1872 e donata allo stato dopo la sua morte nel 1932; la Figura femminile in costume olandese di Costantino Barbella, artista abruzzese che vinse un piccolo sussidio per studiare  a Napoli nel  1872 ed ebbe successo soprattutto per le piccole figure  in terracotta o in bronzo, di lui Gabriele d'Annunzio scrisse che il tipo femminile prediletto dall'artista era  "una fanciulla che ha quelle grâces menues et grassouillettes così care a certi artefici di terrecotte del sec. XVIII e specialmente a Clodion e ai suoi discepoli”.

    A conclusione degli incontri, un te freddo attende i visitatori nella Caffetteria del museo.

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