Regione Campania, De Mita. I grandi eventi sono spese che non portano turisti

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Il fantasma della Piedigrotta segna, indubbiamente, un cambio di rotta nelle politiche turistico-culturali della Regione Campania. Dati alla mano il vicepresidente con delega al Turismo, Giuseppe De Mita, smorza gli entusiasmi sui grandi eventi. «Secondo uno studio di Unioncamere — spiega  De Mita al Corriere del Mezzogiorno — solo il 2,8 per cento dei turisti viene in Campania per i grandi eventi». Insomma una fetta irrisoria che porta De Mita a chiedersi: «Abbiamo speso migliaia di euro per grandi eventi, ma cosa hanno determinato? Uso un paradosso: se il 30 per cento dei turisti viene in Campania per ascoltare il silenzio e noi finanziamo concerti stiamo lavorando, come dire, in controtendenza». Una frenata, né più né meno. Che nulla c’entra con il pasticcio Piedigrotta.

Dopo settimane di tira e molla, tra rimpalli di responsabilità, il mistero della festa di Piedigrotta s’è sciolto. Come d’altronde era prevedibile. De Mita e il commissario (scaduto) dell’Ept, Dario Scalabrini, si sono finalmente incontrati. Al netto delle star (si era pensato a Paul McCartney), delle sfilate storiche (quella del 7 settembre in ricordo dell’arrivo di Garibaldi a Napoli), dei carri, del concertone in Villa comunale (in memoria di Di Giacomo), quel che resta dopo la dieta, oltre alle manifestazioni religiose, saranno i fuochi a mare anticipati, causa la partita serale del Napoli, a sabato 11 settembre e la mostra su Di Giacomo al Trianon. Del milione di euro di fondi europei previsti saranno stanziati un po’ più di 200 mila euro di risorse ordinarie. Un risparmio certo, ma anche un’iniziativa arrangiata all’ultimo minuto disponibile, visto che mancano appena tre giorni. «Prima cosa il milione risparmiato — continua il vicepresidente — sarà investito completamente sul capodanno. Ma questo non significa che la giunta Caldoro voglia tagliarla. Di tutta la programmazione estiva l’unico intoppo è stato Piedigrotta. Per come mi è stata raccontata non vedo perché bisogna cassarla. Piedigrotta è una festa precristiana, in qualche modo andrebbe salvaguardata in chiave contemporanea. Insomma prima di liquidarla bisogna pensarci». Scalabrini di contro diplomatico: «C’è stato uno sforzo per realizzare comunque l’edizione del 2010». Ma invoca l’uscita della politica dall’organizzazione: «Come per il palio di Siena o il festival della Letteratura di Mantova serve una fondazione autonoma che gestisca l’evento anche quando cambiano le giunte». Ma il punto sono proprio gli eventi. E quella piccola fetta di turisti che attraggono. «Lo studio di Unioncamere — spiega Giuseppe De Mita — racconta le dinamiche dei flussi in Campania: dal 2001 ad oggi sono costanti le presenze. C’è stato un calo di circa il 10 per cento solo durante l’emergenza rifiuti. Il problema è che la Campania non arretra ma non cresce come le altre regioni». Per spiegare i motivi Unioncamere ha utilizzato la formula del questionario. «Proprio per capire le dinamiche della domanda — prosegue l’assessore al Turismo —. Lo slogan “La Campania così bella che è vera” è piacevole, ma non mirata, troppo generalista». Ma perché i turisti vengono in Campania? «Il 38,4 per cento per le bellezze ambientali, il 4 per cento per la ricchezza del patrimonio artistico, solo il 2,8 per cento per il divertimento e i grandi eventi. Questo non significa che non vanno fatti — precisa — ma credo sia lecito capire quali siano le dinamiche e rafforzarle. Soprattutto perché devo essere più accorto nelle spese, devo valorizzare settori più dinamici o quelli che danno un valore aggiunto. Per esempio il settore del benessere, perché porta soldi». Sapendo di scatenare ire funeste: «Vorrei che si affronti la questione serenamente, soprattutto perché la percezione degli operatori è che nel 2011 ci sarà una ripresa. Dunque tre asset: ambiente, cultura e patrimonio. Sul Natale lavoreremo dalla prossima settimana e abbiamo scelto per Napoli il tema città d’arte. Questo sarà il nostro metodo». Pragmatismo o simbolismo? Il dibattito è aperto.

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