La tradizione dei fiati ritorna a Vietri sul mare

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Grande successo di critica e pubblico per il concerto della wind orchestra del Conservatorio Martucci in chiusura della Masterclass tenuta dal M° Michele Mangani. Da questo pomeriggio, sino al 10 giugno, seminario di composizione con il M° Marco Tamanini

 

Di OLGA CHIEFFI

Buon concorso di pubblico, venerdì sera, nella Villa Comunale di Vietri sul mare, vista mozzafiato a getto sul nostro incantevole golfo, acustica perfetta, pur essendo all’aperto, i colori della antica tradizione ceramica, che hanno incrociato i riflessi dorati degli ottoni, per il concerto finale della intensa masterclass tenuta dal M° Michele Mangani al Conservatorio di Musica “G.Martucci” di Salerno. Lungo ed articolato il progetto promosso dal Dipartimento di Teoria, Analisi e Composizione del Conservatorio di Salerno, coordinato dal M° Catello Gallotti e dalla Cattedra di Strumentazione per orchestra di fiati, un vanto della nostra istituzione, da cui nel primo dopoguerra è “ri-nata” la celebre Scuola di Musica dell’Orfanotrofio Umberto I, da dove è venuta, prima la sezione staccata del San Pietro a Majella di Napoli e in seguito, nel 1980, il Martucci attuale. I tre docenti di questa cattedra, Franco Cardaropoli, Enzo Cammarano e Luigi Avallone, hanno scelto proprio Vietri per l’evento finale, “città dei musici”, come ama definirla il sindaco Francesco Benincasa, il quale, assieme all’assessore Giovanni De Simone, non ha voluto mancare alla serata, invitando il conservatorio ad animare la villa, il teatro e ogni piazza del paesino costiero. Il concerto vietrese è stato l’evento clou di una lunga sessione di studio, principiata con il saggio della classe di strumentazione, affidata ad una formazione giovanile e diretta dagli stessi allievi, che ha splendidamente figurato nell’esecuzione delle marce, la brillante di apertura “Gran Varietà”, che strizza l’occhio alle orchestrine da avanspettacolo, firmata da un vero talento della composizione, Antonio Petrillo e la pagina sinfonica “Fantastica avventura” di Giovanni Fusco, passando per la trascrizione dell’Air russe di Franz Scubert, il primo tempo del concerto Concerto in Si bemolle maggiore per clarinetto, di Saverio Mercadante, interpretato dal docente Gaetano Falzarano e le “Quattro stagioni” , i balletti dei “Vespri Siciliani”, una scelta, quest’ultima, un po’ azzardata per il livello tecnico di clarinetti e flauti. Formazione “rinforzata” per il concerto nella Villa Comunale di Vietri, aperto dalla marcia per l’Imperatore di Gioacchino Rossini, nella trascrizione dello stesso Mangani, un vero elemento unificante, la musica del pesarese, mai greve o banale, anche dove poco significativa, ha mostrato ritmo vivace, eleganza, fantasia. Il M° Mangani ha, quindi, affidato la sua impegnativa “Verdiana” al clarinetto esperto del M° Gaetano Falzarano. Sicuramente troppo poche le prove per una pagina di tale difficoltà, che solo la consuetudine con questi temi e l’esperienza orchestrale del solista, in particolare nelle frasi dedicate al Rigoletto e ai Vespri Siciliani, hanno permesso di condurre a termine  con omogenea fluidità. Ritmi ammiccanti ha il “Dynamic Concert” di Mangani, così come “Spirit of freedom” è una composizione per banda di non difficile esecuzione ma di sicuro effetto in cui lo stile moderno e sinfonico riprende le tipologie della musica descrittiva sulle tracce delle colonne sonore, con la sezione trombe in grande evidenza. La lezione di direzione da parte di Michele Mangani è avvenuta nella Suite in Mi bemolle op.28 n°1 di Gustav Holst in cui l’opera ha comunicato per intero il segno del compositore all’intero uditorio, per quel suo fuoco continuo, per quella fiamma interpretativa attraverso cui la sua bacchetta è costantemente tesa alla ricerca del momento vero della musica. Mangani possiede il dono di vitalizzare anche quegli attimi d’ombra che ci sono nella partitura o che sono ritenuti tali, sostenendo, con estrema chiarezza, ogni attacco ai pur giovani strumentisti. Finale con Pomp & Circumstance di Edward Elgar, che ha rappresentato quanto avvenuto in questa tre giorni, la frenetica preparazione, l’allestimento del palcoscenico, le prove, la solennità del concerto, in cui abbiamo pur intuito qualche discromia tra le sezioni, ma che ha comunque strappato l’applauso entusiasta del pubblico e della direzione del conservatorio, rappresentato da un emozionato Fulvio Maffia. La chicca della serata è stato il bis, una prima mondiale donata da Michele Mangani e Gaetano Falzarano, la virtuosistica “Guisganderie” di Faustin e Maurice JeanJean, eseguita magistralmente dall’intera formazione. Questo pomeriggio gli allievi della classe di strumentazione torneranno sui banchi per il seminario di composizione che li impegnerà sino al 10 giugno con il M° Marco Tamanini.

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