Scandalo Fifa, Blatter lascia incastrato da una mail del vice. Dimissioni a sorpresa: era stato appena rieletto

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    La notizia è arrivata poco prima dell'ora di cena. In una conferenza stampa convocata appositamente a Zurigo, Joseph Blatter annuncia le dimissioni dalla carica di presidente della Fifa. A soli quattro giorni dalla rielezione per il suo quinto mandato consecutivo, il numero uno del calcio mondiale va via: «Il mio profondo attaccamento alla Fifa mi ha spinto a questa decisione. Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno sostenuto. Quello che conta per me è la Fifa e il calcio», le prime parole pronunciate da Blatter, che non ha tradito la minima emozione. «La Fifa avrà un nuovo presidente, io eserciterò le mie funzioni fino al prossimo consiglio ordinario che si terrà il 13 maggio 2016 a Città del Messico. Ma – ha aggiunto – sarebbe troppo tardi». Per statuto, come annunciato da Domenico Scala, già dirigente Fifa e prossimo presidente del già citato consiglio elettivo straordinario, bisogna aspettare quattro mesi prima di organizzare le nuove elezioni. Possibile dunque che venga convocato un consiglio a dicembre 2015. A quel punto Sepp lascerà dopo 17 anni di permanenza. Un record che sarà impossibile battere visto che, come rivelato dallo stesso Blatter e da Scala, «verrà proposto, e votato, anche un limite di mandato per il presidente e i membri del comitato esecutivo». Diciassette anni caratterizzati da scelte discutibili e contraddittorie. Re delle gaffe, Blatter ai mondiali 2006 non andò a premiare l'Italia di Lippi vittoriosa a Berlino e la federcalcio britannica ne chiese le dimissioni per aver detto che nel calcio non esiste razzismo. Tutto questo è stato Blatter, l'uomo forte del calcio mondiale. A pesare sulla sua decisione sono state sicuramente sia l'esplosione del caso negli Usa, con l'inchiesta dell'Fbi, sia le rivelazioni del New YorkTimes delle ultime ore, che hanno chiamato in causa il suo braccio destro Jerome Valcke. Il numero due della Fifa avrebbe autorizzato il trasferimento da 10 milioni di dollari. Soldi che sarebbero stati versati per assicurarsi i voti per designare il Sud Africa come paese ospitante dei Mondiali del 2010. Nel maggio 2011 Jack Warner, l'ex capo della Concacaf, l’associazione per il nord e il centro America, ha pubblicato una email di Valcke, in cui quest'ultimo sosteneva che il Qatar avesse «comprato» la Coppa del Mondo. Valcke si è poi difeso dicendo di essere stato male interpretato. L'autorizzazione del pagamento è un punto centrale dell'indagine delle autorità americane che ora insieme all'Fbi starebbero indagando anche sullo stesso Sepp Blatter. A rivelarlo è il network Abc che cita alcune fonti vicine ai federali statunitensi. La notizia ha fatto in breve il giro del mondo. Il primo commento è stato del presidente della Uefa Platini, tra i primi a schierarsi contro Blatter. «La decisione è coraggiosa e difficile – ha detto Platini – ma va nella giusta direzione». «È la mossa giusta, penso che ora dobbiamo cominciare a pensare al futuro», sono le parole del principe Alì bin Al Hussein sconfitto nelle elezioni per la presidenza della scorsa settimana. Lo sfidante non ha voluto dire se proverà ricandidarsi. «Ora bisogna trovare una soluzione per aprire una nuova era di trasparenza e democrazia all'interno della Fifa». Il messaggio via Twitter dell'ex stella portoghese Luis Figo, candidato alla presidenza della Fifa e ritiratosi a pochi giorni dal voto. Le dimissioni di Blatter sono una «totale sorpresa ma mirano a mantenere unita la Fifa», per il ministro dello sport russo, Vitali Mutko, che aveva sostenuto la rielezione del presidente. (Emiliano Bernardini – Il Mattino)

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