Intervista al soprano Ilaria Iaquinta, a cura di Maurizio Vitiello. foto

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    Maurizio Vitiello ha intervistato il soprano Ilaria Iaquinta. 

     

     

    Abbiamo incontrato nei giorni scorsi, di ritorno da Venezia e da Milano l’artista Ilaria Iaquinta, eccellente soprano e raffinata artista teatrale.

     

    Ilaria Iaquinta – vedi: foto a sinistra e allegate sotto -, soprano, ha studiato canto lirico presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli; si è diplomata nel 2002.

    In seguito, si è perfezionata con Mirella Freni e Sherman Lowe per l’opera italiana, con Antonio Florio per la musica francese e barocca e con Christa Ludwig per il Lied tedesco.

    Nel 2002 ha vinto il 1° premio al concorso “Don Matteo Colucci Città di Fasano” nella categoria  “Musica da camera”, il 2° premio  al Concorso Napolinova.

    Nel 2004 è stata tra i vincitori del Concorso lirico “Francesco Albanese”.

    Nel maggio 2009 è stata vincitrice dell’VIII Festival internazionale della romanza da salotto di Conegliano Veneto “Pier Adolfo Tirindelli”.

    Nel 2000 ha partecipato all’Opera-Film in mondovisione “Traviata a Paris” con la direzione di Zubin Metha e la regia di Giuseppe Patroni Griffi.

    Ha cantato nel coro del Teatro Verdi di Trieste e nel 2006 ha vinto l’audizione  presso la Fondazione Teatro La Fenice di Venezia collaborando in diverse produzioni.

    Ha eseguito il Gloria e il Beatus vir di Vivaldi nelle Chiese di Santa Maria del Popolo di Roma 2006,  San Sisto a Piacenza (Rassegna Farnesiana 2006) SS. Marcellino e Festo di Napoli (Associazione Scarlatti 2006).

    Il Benedictus di Haydn nell’ambito della IV rassegna di musica sacra di Alatri 2007.

    Il Veni creator spiritus di Jommelli nella Chiesa di San Giorgio Maggiore a Napoli nell’ambito della manifestazione Maggio dei monumenti 2007.

    E’ stata interprete principale in alcune opere buffe tra cui Le cantatrici villane di V. Fioravanti al Teatro Savoia di Campobasso, nel 2004.

    Nel maggio 2010 è la protagonista dell’opera buffa “Le devin du village” di Jean Jacques Rousseau a Villa Fondi, Piano di Sorrento.

    Nel giugno 2010 è Dirindina nell’opera buffa del settecento “La Dirindina” di Domenico Scarlatti, al Capri Opera Festival.

    Prossimamente debutterà nel ruolo di Leonora nel Trovatore di Giuseppe Verdi con l’Orchestra Filarmonica Italiana in importanti teatri del Nord Italia.

    Dalla primavera 2010 è socia attiva dell’Associazione francese del Festival d’Offenbach. 

    Da alcuni anni si dedica insieme al Maestro Giacomo Serra anche alla musica da camera per soprano e pianoforte, con particolare attenzione al Lied tedesco (Mozart, Schubert, Schumann, Wolf) e alla musica francese (Faurè, Hahn, Debussy, Offenbach) esibendosi presso istituzioni, festival e sedi sia nazionali che internazionali, tra queste:

    Centro di Musica Antica Pietà dei Turchini, Festival di Ravello, Festival di St Denis, Kolner Philarmonie di Colonia, Istituti di cultura tedesca e francese, Maggio dei Monumenti, Venerdì musicali al Conservatorio di Napoli, Associazione Scarlatti, “Concerti di Primavera e Autunno” alla Chiesa Luterana di Napoli, Amici della musica di Isernia, Concerti al Museo di Capodimonte, Villa Pignatelli, Villa Floridiana, Teatro Coccia di Novara, concerti a Cantalupo del Sannio, in Molise.

    Recentemente il duo ha anche affrontato il repertorio italiano del ‘900 inserendo nei programmi autori poco noti, ma di grande interesse come Aldo Finzi e due compositrici quasi centenarie di origine partenopea, Matilde Capuis e Tamara Mormone.

    Ha inciso un brano inserito nell’Enciclopedia italiana dei compositori contemporanei (ed. Tolmino).

    Ampio spazio è dedicato al suo percorso professionale nel IV volume della Nuova Enciclopedia della canzone napoletana di Pietro Gargano (ed. Magma).

     

    Dopo questa giusta, ma breve, per la verità, panoramica sulla sua attività, precisiamo che ci ha, particolarmente, intrigato il programma del concerto, intitolato “Musica della speranza. I compositori perseguitati dalle dittature nel ‘900”, che fu accolto, sabato 12 Gennaio 2008, con vivo successo di pubblico e di critica, al MACI di Isernia, allocato nel Palazzo della Provincia.

    Segnaliamo il particolare repertorio eseguito:

    Franz Schrecker – Unendliche Liebe op. 4 (Toltstoi);

    Mordechai Gebirtig – Reyzele – Kartofl-zup mit shvomen – Kum, Leybke, tantsn; Alfred Rosé – Sonate in A dur Etwas bewegt Ruhig fliebend;

    Garcia Lorca – Los mozos de Monleon;

    Matilde Capuis – Ninna nanna a Livia; Mikis Teodorakis – Asteraki;

    Aldo Finzi – La voix de Célisette (Maeterlinck) – Catherine – Pavana per pianoforte;

    Kurt Weill – da “Lady in the dark” My Ship, da “The rise and fall of the city of Mahagonny” Alabama song; Nannas Lied, da “Die Dreigroschenoper” Die Moritat von Mackie Messer, Barbara song.

    Ovviamente, un plauso ad Andreina Di Girolamo, Presidente dell’Associazione degli Amici della Musica di Isernia, che ha mirato a valorizzare la musica del ‘900.

     

    Da questo punto iniziamo la nostra conversazione-intervista con Ilaria Iaquinta, assoluta certezza ed eccellente artista:

     

    Sabato 12 gennaio 2008 al MACI di Isernia c’è stato “Musica della speranza. I compositori perseguitati dalle dittature nel ‘900” con Ilaria Iaquinta, soprano e Giacomo Serra, pianoforte, che ha colpito e, difatti, a tutt’oggi, molti da tutt’Italia e dall’Europa chiamano per riascoltare. Questo concerto, trasversale e singolare, è stato recepito oltre ad Isernia anche in altre località e sarà eseguito ancora, a breve?
    E’ stato anche eseguito alla Chiesa Luterana di Napoli, alla Chiesa della Natività di Maria Vergine a Pacognano, frazione di Vico Equense, sulla costiera sorrentina, e al Teatro Coccia di Novara e, sicuramente, sarà, di nuovo eseguito, perché richiesto.

     

    L’affiatamento del “Duo Iaquinta-Serra” su quali musiche avviene, in particolare?
    Eseguiamo, soprattutto, brani del repertorio liederistico, in particolare Schubert e Wolf.

     

    Napoli è ancora una capitale della musica?
    E’ una città piena di musicisti e di grande tradizione musicale, ma con scarsa offerta, per cui molti giovani artisti sono costretti ad andare fuori per avere la possibilità di esibirsi e vivere di musica.

     

    Il Conservatorio di Musica di Napoli “San Pietro a Majella” riesce a figurare tra i migliori per preparazione degli allievi?

    Sicuramente è un conservatorio con una storia importantissima, con una Biblioteca che conserva manoscritti di grandissimi musicisti in particolare del ‘700. Come per tutti i conservatori, dopo la preparazione di base, bisogna perfezionarsi.

     

    Quali difficoltà deve superare un artista lirico?

    Molte … le performances sono sempre dal vivo, deve stare sempre bene, con tante energie per trasmettere al pubblico l’entusiasmo; ovviamente, per fare questo deve riguardarsi e fare molti sacrifici. Deve raggiungere una grande calma interiore per affrontare il palcoscenico e situazioni sempre diverse.

     

    Quali soddisfazioni si possono raccontare e quali non si debbono raccontare?

    La soddisfazione più grande è sicuramente quando senti di aver trasmesso qualcosa e di aver emozionato la platea, è una sensazione che si avverte, una magia. Il vero artista è anche un  perfezionista e difficilmente è completamente soddisfatto della propria performance.

     

    I colleghi di che pasta sono?

    Molto competitivi e questo spinge a cercare negli altri sempre gli aspetti negativi, ma in molti casi si creano anche belle collaborazioni.

     

    Quali circuiti e quali scenari possono aprirsi a livello internazionale per chi è riconosciuto di valore?

    Ad un certo livello è l’agenzia lirica che gestisce.

     

    Serve fortuna e talento?

    Sicuramente entrambe le cose

     

    Il sogno nel cassetto?

    Cantare nel meraviglioso teatro della mia città.

     

     

     

     

     

     

     

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