A Napoli De Luca alza il tiro: «Assessori in giro a offrire di tutto». Nel mirino turismo, lavoro e ambiente

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Napoli. A sette giorni dal voto, Vincenzo De Luca si veste da cecchino e spara a zero contro il governatore Caldoro e i suoi assessori. C’era da aspettarselo. I toni – già aspri all’inizio della campagna elettorale – sono ormai al limite del «politically correct». Come in una trincea, in prima linea, il competitor di Caldoro lancia, baionetta in pugno, l’assalto a palazzo Santa Lucia. Davanti alla platea dell’hotel Alabardieri, De Luca mette la diplomazia nel cassetto per sciorinare il suo slang velenoso. «Gli impresentabili veri? Sono quelli che organizzano il trasporto del percolato guadagnando decine di milioni di euro – ha esordito l’ex sindaco di Salerno – o che fanno compravendita di voti. A ciò aggiungiamo i tanti assessori che da un mese sembra che abbiano sniffato cocaina, vanno in giro con la borsa aperta chiedendo: che ti serve? Magari contributi oppure garanzie a imprenditori e a giovani. Stanno vendendo primariati a tutti». È un fiume in piena il candidato democrat, travolge la giunta Caldoro con il suo “deluchese”. A cominciare dal malcapitato assessore al turismo Pasquale Sommese – in quota Ncd – verso il quale De Luca affonda così: «È chiaro che fare turismo in Campania è possibile solo se sei in grado di bonificare l’ambiente, ma non se ci sono ancora le ecoballe accumulate tra Villa Literno e Giugliano. E poi lo stesso assessore al turismo della Regione Campania, oltre che frequentare il parrucchiere per farsi la permanente, è impegnato con le sagre del calamaro, della zeppola di San Giuseppe e del friariello». Insomma, un De Luca senza freni dialettici che preme a fondo sull’acceleratore in vista del rush finale di questa lunghissima campagna elettorale. Non poteva mancare la sanità tra i j’accuse dell’ex sindaco. E qui lo scontro frontale è con Caldoro: «Quando un amministratore tratta una comunità come quella di Napoli come se fossimo in Africa Subsahariana dovremmo buttarlo fuori. Si inaugura l’Ospedale del Mare e non c’è neanche la portineria. Se partiamo oggi per definire la pianta organica se ne riparlerà tra due anni, se si concludono i lavori a gennaio noi avremmo una struttura finita che sarà vandalizzata e dopo un anno non troveremo neanche più i cavi elettrici». La giornata di ieri ha registrato pure un violento scontro consumato sulle pagine social. Sul suo profilo Facebook, De Luca ha annunciato sia la nascita del nuovo portale web dell’ente Regione, sia la creazione di una task force per garantire la sicurezza nelle zone più calde della Regione. «Io mi candido in Campania come esempio di concretezza – ha scritto nel pomeriggio di ieri in un post – sulla base di quello che ho realizzato nella mia vita politica e amministrativa, non sulle chiacchiere di palazzo. Le parole d’ordine della nuova amministrazione regionale saranno trasparenza e accessibilità: a tal fine lanceremo una piattaforma web dedicata affinché la Regione Campania diventi una casa di vetro. Intendo inoltre realizzare un accordo di programma tra il ministero dell’Interno e la Regione per un piano sicurezza esteso all’intero territorio regionale, con priorità d’intervento nelle zone urbane di particolare intensità criminale. Ritengo che sia doveroso valorizzare il ruolo delle polizie locali nelle azioni di sicurezza urbana e di controllo del territorio, in raccordo con le altre forze dell’ordine, e istituire un comitato regionale per la sicurezza e l’ordine pubblico. La Regione Campania – ha concluso De Luca – dovrà essere pronta a investire nel Pon sicurezza, a sostenere anche progetti mirati nei singoli comuni, per il controllo e il monitoraggio di aree particolarmente a rischio. Il tema della sicurezza deve essere centrale, è un dovere di civiltà». (Umberto Adinolfi – Il Mattino)

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