Calcioscommesse coinvolta anche la Salernitana di Lotito

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 Pizzini con quote e messaggi e altre partite sospette: sono questi i nuovi sviluppidall'inchiesta sul calcioscomesseportata avanti dalla Procura di Catanzaro. Ci sono almeno altre cinque partite che sarebbero state combinate e su cui gli inquirenti che hanno concluso la prima fase dell'inchiesta stanno indagando. Gare che riguarderebbero almeno 3 squadre, tra cui la Salernitana, promossa direttamente in serie B dopo aver vinto il girone C di Lega Pro.

Delle partite di Lega Pro, su cui si starebbe concentrando l'attenzione degli investigatori della squadra mobile di Catanzaro e del Servizio centrale operativo della polizia, avrebbero parlato in diverse telefonate alcuni degli indagati e degli arrestati nell'operazione di ieri. Discorsi nei quali, si apprende da fonti qualificate, i personaggi coinvolti nell'inchiesta affermerebbero di aver avuto notizie da soggetti terzi sulla possibilità di scommettere su quelle partite perché combinate. Si tratterebbe di almeno una decina di soggetti, tra cui altri calciatori e dirigenti sportivi. E sarebbero almeno tre le squadre tirate in ballo in questa nuova fase dell'inchiesta: la Salernitana, che ha vinto il girone C di Lega Pro e l'anno prossimo giocherà in serie B, ma anche il Benevento e l'Ascoli: la prima è inserita nello stesso girone della Salernitana; la seconda, invece, milita nel girone B, sempre di Lega Pro. Entrambe hanno disputato i play off per accedere in serie B e sono state sconfitte.

TROVATI "PIZZINI" – Alcuni "pizzini" con quote, nomi di squadre e modalità di giocate sono stati trovati dalla polizia nel corso delle perquisizioni effettuate contestualmente all'esecuzione dei 50 fermi disposti dalla Dda di Catanzaro per il calcioscommesse. In uno, ad accompagnare la giocata da fare, c'è scritto: "se ci beccano ci arrestano".  Le perquisizioni effettuate dalla squadra mobile di Catanzaro e dallo Sco hanno riguardato sia le persone sottoposte a fermo, sia altre 27 per ora indagate in stato di libertà. Gli investigatori sono andati alla ricerca, soprattutto, di tablet e smartphone. Dalle indagini, infatti, è emerso che in certe fasi delle trattative per organizzare le combine, i fermati utilizzavano la messaggeria telefonica ed in particolare whatsapp. I pizzini, secondo quanto appreso da fonti qualificate, sarebbero stati utilizzati da alcuni indagati anche per comunicare le modalità di gioco delle scommesse al fine di evitare di concentrare somme troppe elevate sulle singole partite, così da evitare l'abbassamento della quota o di destare sospetti.

LOTITO: " IO VADO AVANTI COME UN TRENO" –  "Non ho niente da dire, parlo con i fatti: vado avanti come un treno sulla strada del lavoro e dei risultati, è evidente che sto cogliendo nel segno. Tutto queste bugie non mi interessano, rispondo alla mia coscienza". Così Claudio Lotito al telefono con l'Ansa sulle inchieste sul calcio: "La Salernitana? I pizzini? Ma non scherziamo… Qui – aggiunge Lotito – si diffondono cose senza un reato contestato, chiaro che se ne occuperà il mio avvocato ma quanto danno è già stato fatto? Comunque – ribadisce – io dichiarazioni ufficiali non ne faccio, anzi lasciatemi andare, tra l'altro siete insensibili a tempestarmi di telefonate a poche ore dalla finale di Coppa Italia".

MINACCE E PESTAGGI – "La progressione criminale degli indagati non conosceva pause, come in una tragica spirale criminale che non poteva che portare all'autodistruzione civile e fisica, sino a fare registrare addirittura un cruento episodio di sequestro di persona a scopo estorsivo". Lo scrive la Procura di Catanzaro nel decreto di fermo notificato ieri a 50 persone in tutta Italia. Il riferimento è ad un episodio del 2 aprile del quale sono protagonisti tre pluripregiudicati salentini, uno dei quali coinvolto in passato in un blitz della Dda di Lecce nei confronti della Sacra corona unita. Si tratta del 32enne Marcello Solazzo, di San Pietro Vernotico (Brindisi), ritenuto insieme con il concittadino Raffaele Pietanza uomo di fiducia di uno dei vertici dell'associazione per delinquere accusata di pilotare le partite. Ma anche Massimiliano Carluccio, socio occulto della Pro Patria. Tutti e tre sono pluripregiudicati per reati associativi, armi, droga, minacce ed estorsioni. I tre salentini, in concorso con altre due persone, avrebbero sequestrato uno scommettitore albanese e un'altra persona non identificata, dopo un violento pestaggio, per un presunto debito di 160mila euro: "Adesso sta andando in campagna,- riferisce in una telefonata Carluccio a Mauro Ulizio, altro socio occulto della Pro Patria – ne ha prese, ma tante ne ha

 

 

 
 

prese". Dopo alcune ore Carluccio dice che le due vittime erano "… ancora qui… se vedi come si sono messi a piangere tutti e due non ci credi!… sembravano due bambini di dieci anni…" . Li lasceranno andare solo dopo la promessa di saldare il debito entro 20 giorni. "Ha dato la parola – dice ancora Carluccio – cioè perché comunque ora lui è spaventato e ha detto che tra venti giorni ti dà l'investimento".

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