Afragola. Anziano spara sui vicini: «Ho fatto bene, ero esasperato». Una bimba di 9 anni tra i sei feriti

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Afragola. «Avevo ragione io. E ho fatto quello che dovevo fare». Sono state le sole agghiaccianti parole dette da Marco Castiello, l’ex guardia giurata di Afragola, mentre veniva ammanettato a Campobasso. Un paio d’ore prima aveva fatto il tiro a bersaglio con il suo fucile da caccia contro i vicini di casa, ferendone sei tra i quali due ragazzini e una bambina di nove anni, nel cortile di via Ciaramella ad Afragola, perché non era stato chiuso il cancello del passo carraio. Nessun pentimento o ripensamento, con quel «Avevo ragione io», ripetuto più volte e con veemente convinzione agli agenti del commissariato di Afragola, guidati dal vice questore Sergio Di Mauro, e ai carabinieri della compagnia di Casoria, diretta dal capitano Pierangelo Iannicca, che lo avevano bloccato nel capoluogo molisano, dove risiedono da tempo, due figlie dell’ex vigilantes. Si chiude così quella che per questo anziano di settantasei anni doveva essere una strage, che per fortuna è mancata, ma che ha fatto ripiombare nel terrore un’intera città, ancora scossa da quello che era accaduto a Secondigliano. La notte di follia omicida nel cortile di via Ciaramella ad Afragola, in pieno centro storico. Marco Castiello – un tipo nervoso e pronto a scattare per un nonnulla, dicono i coinquilini del cortile – dopo aver rimproverato in modo brusco dei suoi vicini che non avevano chiuso il portone del vecchio palazzo a corte, ha imbracciato il suo fucile da caccia e dal piccolo terrazzino di casa ha esploso una decina di colpi mirando contro tutto quello che si muoveva. Sei i feriti, tra questi una bambina di nove anni, appena tornata dal Santobono dove era stata curata per un brutto taglio all’inguine, e il fratello di undici. Per fortuna le loro condizioni non sono gravi. I più piccoli sono stati medicati sul posto dai sanitari del 118. Per gli altri quattro – la mamma dei bambini Vincenza De Martino (37 anni), il suo primo figlio Gennaro Romano (19 anni) e due coinquiline dello stabile Rita Maiello (55 anni) e la figlia Anna Crispino (26 anni) – si è reso necessario il ricovero all'ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore, dove dopo una notte trascorsa in osservazione sono stati medicati e dimessi con prognosi dai quindici ai venti giorni. Tutti gli scampati sono inevitabilmente sotto choc e in preda a lancinanti dolori, che rendono insopportabile ogni respiro. Perché tutti quelli finiti nel mirino di Marco Castiello hanno sottopelle decine e decine di pallini. E per rimuoverli ci sarà bisogno di lunghi interventi chirurgici. L’ex guardia giurata, che era scappata a bordo della sua Fiat Punto, un paio d’ore dopo è stata bloccata a Campobasso, mentre tentava di raggiungere l’abitazione di una delle due figlie che da tempo risiedono nel capoluogo molisano. Il suo rapido arresto è stato reso possibile grazie a un perfetto coordinamento tra agenti e carabinieri. Ed è stato proprio il vice questore Sergio Di Mauro, una volta venuto in possesso del numero di cellulare dell’ex vigilantes, a telefonare al folle impegnandolo in una lunga conversazione. Cosa che ha dato modo ai carabinieri di effettuare più triangolazioni sulla posizione del cellulare dell'ex guardia giurata. Avuta la certezza che la direzione di quel segnale gps del cellulare era verso Campobasso, carabinieri e agenti a bordo di auto a sirene spiegate hanno addirittura preceduto il ricercato giungendo con qualche minuto di anticipo a Campobasso. Nella sua abitazione gli inquirenti hanno sequestrato il fucile, una ventina di cartucce e una mannaia. E il movente è stato indicato proprio dall’arrestato che, secondo le testimonianze dei vicini, litigava con tutti perché, a suo dire, nessuno rispettava le regole condominiali. L’uomo, secondo quanto accertato dagli inquirenti, in passato era vittima del gioco d’azzardo, una dipendenza che lo aveva costretto a vendere la sua abitazione e a trasferirsi in quel condominio, dove aveva incamerato tanta rabbia per i cosiddetti «futili motivi» e che l’altra notte è esplosa attraverso le canne del suo fucile. (Marco Di Caterino – Il Mattino)

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