Errori e Higuain contestato, Benitez soffre in tribuna

Più informazioni su

    Rischia davvero di essere un acido addio, un'ultima puntata senza sorprese. Il terzo posto, meno male, resta ancora lì dopo il successo a fatica con il Cesena che al San Paolo non faceva gol in serie A dal 1982. Benitez e De Laurentiis si incontrano prima della partita con i romagnoli. Ma non è una svolta. Il presidente va nella stanza del cosiddetto dirigibile (dove ci sono anche le telecamere delle tv e il Gos della questura), la postazione che Rafa ha scelto per assistere alla sua prima partita da squalificato della sua vita: i due restano a colloquio per qualche minuto. In un clima disteso e tra i sorrisi. Poi De Laurentiis va ad assistere alla gara in quello che è il suo posto abituale, ovvero nella tribuna vip. E Rafone resta lì, senza giacca e solo in camicia con Paco de Miguel e Gomez al suo fianco. Come fossero fedeli scudieri. Difficile che Benitez e De Laurentiis possano incontrarsi di nuovo per parlare di contratto o rinnovo: si rivedranno, certo, ma solo per pianificare al meglio questo finale di campionato. Intanto oggi ci potrebbe essere un incontro tra De Laurentiis e il ds Bigon per parlare del futuro del dirigente azzurro. Il Napoli non può più mentire a se stesso, deve fare i conti con le proprie preoccupazioni e affrontarle come si deve. Ci saranno problemi di natura economica che peseranno dannatamente sui progetti sportivi, si sa, se non ci sarà la Champions. E questo clima preoccupa i tifosi che ieri erano in quasi 40mila. Il clima post-eliminazione si sente a sprazzi: non c'è una vera e propria contestazione. Nel senso che spunta uno striscione duro («Se questo è il vostro impegno, non meritate il nostro sostegno») esposto in Curva B e seguito da un lungo silenzio degli ultrà. Poi qualche coro contro il patron azzurro e il solito ritornello («Fuori i milioni») che i tifosi delle curve gli dedicano quando le cose vanno male. E la squadra? Fischi dopo i gol del Cesena, inevitabili, ma poi null'altro. Quando Higuain ha messo piede in campo, i fischi sono apparsi isolati e peraltro piuttosto offuscati dagli applausi del resto dello stadio. Ovvio, nulla di clamoroso perché anche ieri sera è stato l'ennesimo tormento. Rafa ha udito tutto dalla sua location privilegiata, una specie di nido dell'aquila del San Paolo: è la prima volta nella sua carriera che vede giocare una sua squadra non da bordo campo. D'altronde, è alla prima squalifica della sua storia. Ora è atteso quasi da una missione: non perdere con la Juventus potrebbe essere sufficiente a patto che poi la Lazio non vinca il derby. Troppi incroci: battere i bianconeri nel giorno della festa scudetto è ora l'obiettivo di Benitez. Rafa poi è atteso da un ritorno in Premier ma senza escludere l'anno sabbatico: d'altronde, è o non è – le parole sono le sue – in piena crisi per la lontananza dalla famiglia? Per capire chi viene basta spostarsi a Genova dove Ferrero, il patron della Sampdoria, punta i piedi su Sinisa Mihajlovic:  «Ha ancora un contratto di un anno con la Sampdoria e c'è il 70% di probabilità che resti dov'è». Vedremo. (Pino Taormina – Il Mattino) 

    Più informazioni su

      Commenti

      Translate »