Quattordici anni al rapinatore seriale che seminò il terrore in tutta la città

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    PADOVA – Pierluigi Castellani è il rapinatore seriale, che per un mese nell’autunno 2013 ha seminato terrore in città. Ha lasciato la sua firma in tutte e sei le aggressioni.
    I giudici del Tribunale collegiale, presieduti da Claudio Marassi, hanno inflitto quattordici anni di reclusione al cinquantatreenne, che ha un passato di omicida. Il pubblico ministero Roberto D’Angelo ha chiesto una condanna a quindici anni di reclusione.
    Secondo l’accusa, Castellani ha usato tutte le volte la stessa tecnica.
    Le ferite alla testa delle sei vittime sono state di diversa gravità. Quella di Olivia Bortoletto, la cinquantenne di Ponte di Brenta, che ha ricevuto un colpo violento alla nuca, è stata la più grave. Ma la dinamica è sempre la stessa. L’imputato ha usato una violenza inaudita contro donne e anziani. Castellani ha un passato di assassino. Nel novembre 1988 uccise a colpi di pistola un benzinaio di Cremona durante una rapina.

    Il rapinatore seriale ha agito la prima volta il 5 ottobre a mezzogiorno al cimitero dell’Arcella. Due giorni dopo, alle 10, in centro storico. Il 12 ottobre alle 14.30 a Ponte di Brenta. Il 25 ottobre alle 14.45, zona Palestro a Padova. Il 29 ottobre alle 8.45, Sacra Famiglia. Il 5 novembre a mezzogiorno.

    di Lino Lava IL GAZZETTINO

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