Positano e Praiano riforma della scuola alla protesta han aderito tutti i professori

Più informazioni su

Positano e Praiano  riforma della scuola alla protesta han aderito tutti i professori  allo sciopero nazionale contro il ddl del governo Renzi, alte le adesione anche negli altri comuni della Costiera amalfitana da Amalfi a Ravello , Minori, Maiori e Cetara con Vietri sul mare . Le manifestazioni sono state promosse dai principali sindacati rappresentativi della categoria. Gli insegnanti, di ruolo o precari, delle scuole di ogni ordine e grado di Positano e Praiano  hanno aderito in gran numero allo sciopero, incrociando le braccia. Quindi stop alle lezioni oggi per assenza di docenti, le famiglie sono state provvidenzialmente ed intelligentemente avvisate. I MOTIVI DELLA PROTESTA. Nodo precari, "super poteri" ai presidi, sgravi alle paritarie, finanziamenti privati agli istituti ed eccesso di deleghe al Governo. Sono tanti i motivi per cui oggi il mondo della scuola è sceso in piazza in tutta Italia contro la "Buona scuola" di Renzi-Giannini, "che non risolve i veri problemi", secondo i sindacati. Punti su cui si chiede la retromarcia, mentre la Commissione Cultura e Istruzione della Camera accelera sulla discussione e il varo degli articoli del testo, con modifiche, anche sostanziali, già effettuate come nel caso dei "poteri" dei presidi. Il ddl "Buona scuola" prevede un piano straordinario di assunzione di oltre 100 mila insegnanti precari, iscritti alle Graduatorie ad esaurimento (Gae) o vincitori del concorso del 2012. Escluse invece altre categorie, come gli idonei dell'ultimo concorso, gli abilitati o abilitandi del Tfa e i Pas. Decisione che ha sollevato la protesta di docenti precari e sindacati, i quali chiedono peraltro il rinnovo del contratto fermo da 7 anni. La scuola ha bisogno di collegialità e non di un uomo solo al comando: questo ribadisce chi è scenderà in piazza nei sette cortei organizzate in altrettante città. No, quindi, ai super poteri del dirigente scolastico e a modelli di gestione autoritaria che – spiegano i sindacati – "stravolgono i principi di un'autonomia fondata su collegialità, cooperazione, condivisione, pluralismo culturale e libertà di insegnamento". Il preside potrà scegliere la sua squadra di insegnanti attingendo da albi territoriali. Tra le altre cose, si teme il clientelismo. Previste detrazioni fino a 400 euro per alunno. Alcuni studenti hanno definito questa decisione un "grande regalo alla lobby delle scuole private e uno schiaffo alla concezione laica, pubblica e democratica dell'istruzione". Contestati anche i pochi soldi previsti per l'edilizia scolastica

Più informazioni su

Commenti

Translate »