Maiori . Anche a Giulio Cesare… Lettera di Assunta Carmosino a Stefano Della Pietra

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    Carissimo Stefano della Pietra, mi riferisco alla tua email che mi hai inviata alcuni giorni fa, Ho molto apprezzato il tuo pensiero e le tue idee, ma con grave rammarico purtroppo ho costatato che non sono stati seguiti. Soprattutto dai tuoi discepoli decennali, con i quali pensavo si fosse instaurato un connubio forte e fondato, anche perché parecchi di essi parteciperanno alla campagna elettorale. Si sono convinti di non essere più discepoli, ma addirittura di aver superato il maestro e hanno gettato alle ortiche le tue sagge indicazioni, ricorrendo anche ad affermazioni non del tutto sincere, sapendo quando hai fatto per il paese e per loro. Credo che senza di te, sarebbero rimasti nell'anonimato. Solo io, “ex semi discepola” per breve tempo, ho seguito le tue idee, infatti collaboro con una tua pupilla,a cui forse non hai dato il giusto valore, per consentire a questo paese una maggiore liberalità, se non proprio libertà, priva di condizionamenti clientelari e corrotti. Anche Giulio Cesare, quando fu assassinato nel Pretorio, più che meravigliarsi del suo assassinio , si meravigliò della presenza allo stesso del figlio adottivo, che aveva seguito nella sua formazione per tutta la vita. Ricordati “Quello che non ci uccide, ci rende più forti”. Con profonda stima. Maria Assunta Carmosino.

    (Utente dal Web)

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