DELITTO DI GARLASCO Stasi, la difesa ricorre in Cassazione: «Cancellare la condanna»

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    MILANO La difesa di Alberto Stasi, condannato nel processo d'appello 'bis' a 16 anni di carcere per l'omicidio della sua fidanzata Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007, hanno depositato il ricorso con cui chiedono alla Cassazione di cancellare il verdetto di secondo grado. Il ricorso è di 360 pagine. Alberto Stasi lo scorso 17 dicembre è stato condannato con rito abbreviato a 16 anni.

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    La prima Corte d'Assise d'Appello di Milano, presieduta da Barbara Bellerio, non ha riconosciuto all'ex studente bocconiano l'aggravante della crudeltà ma nemmeno le attenuanti. Inoltre, ha disposto un risarcimento di un milione di euro ai genitori e al fratello di Chiara. Il 17 dicembre 2009 Stasi aveva incassato una prima assoluzione confermata due anni dopo in secondo grado e poi cancellata dalla Cassazione. Ora la parola ritorna alla Suprema corte per il verdetto finale.

     

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    Ma a ricorrere è anche l’accusa. Il pg di Milano Laura Barbaini ha presentato ricorso in Cassazione per chiedere di riconoscere l'aggravante della crudeltà che era stata esclusa nella sentenza con cui la corte d'Assise d'Appello di Milano lo scorso 17 dicembre ha condannato Alberto Stasi. Nelle motivazioni della sentenza con cui la Corte d'Assise d'Appello di Milano ha condannato Alberto Stasi a 16 anni, «dalla prima pagina fino all'ultima – viene affermato nel ricorso scritto dalla Barbaini – che le modalità esecutive dell'azione omicidiaria indicano non solo l'identità dell'autore, non solo il movente esasperato ricollegabile alle deviazioni sessuali dell'imputato, ma anche l'eccesso dei limiti della normalità causale, raggiunto con una condotta insensibile e spietata, tale da integrare l'aggravante» della crudeltà.

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