Renzi: guerra agli scafisti. Navi Ue contro le «carrette». Piano di Bruxelles in 10 punti. Escluso intervento in Libia

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    Dopo le sollecitazioni di Matteo Renzi per un summit europeo che affronti «con concretezza» il gravissimo problema dell'immigrazione dalla sponda sud del Mediterraneo, la Ue si è finalmente mossa tempestivamente: un Consiglio europeo straordinario è stato convocato per giovedì a Bruxelles. Nell'annunciare la decisione, il presidente Donald Tusk ha sottolineato che la situazione nel Mediterraneo si è fatta «drammatica, non si può continuare così. Di qui il vertice straordinario, da cui lo stesso Tusk ha detto di aspettarsi «azioni immediate» che gli Stati membri «possono e debbono fare per alleviare la situazione». A cogliere la sollecitazione ad iniziative immediate sono stati i ministri degli Esteri e degli Interni della Ue, riuniti ieri a Lussemburgo, che hanno dato il via libera al piano in dieci punti proposto dal Commissario per l'immigrazione Avramopoulos. Piano da sottoporre al summit di giovedì e che ha come principale obiettivo la cattura e la distruzione dei barconi utilizzati dai trafficanti attraverso il «rinforzo» delle operazioni Triton e Poseidon. Rinforzo che, secondo quanto riferito dal portavoce del ministero dell'Interno di Berlino, dovrebbe portare a un raddoppio dei fondi per la Triton. Operazione che, nelle modalità con cui si è svolta finora, è entrata nel mirino delle procure di Catania e di Palermo che indagano sui recenti naufragi. Giovanni Salvi titolare della procura etnea ha affermato cheTriton è «meno efficace di Mare Nostrum», mentre il collega palermitano Maurizio Scalia avvertiva che, «in base a dati in possesso della procura, ci sarebbe sulle coste libiche un milione di migranti pronti a partire». Intanto ieri Renzi ha visto coagularsi attorno al suo appello il consenso dei maggiori leader europei. Il premier – che ieri in conferenza stampa congiunta con il premier maltese Muscat ha potuto registrare, a differenza di passate circostanze, la perfetta sintonia dei due governi – ha ribadito l'obiettivo di «interventi mirati contro gli scafisti in Libia. Se vent'anni fa – ha detto – abbiamo chiuso gli occhi davanti alle stragi di Srebrenica, non lo possiamo più fare oggi». Con un solo distinguo, quello di escludere l'opzione di un intervento di terra che «nella Libia di oggi sarebbe un rischio assolutamente eccessivo. Non si possono – ha affermato Renzi – mandare decine di migliaia di uomini senza una strategia, sull'onda di un'emozione». (Mario Stanganelli – Il Mattino)

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