Torre del Greco. Acque fognarie scaricate direttamente sulla spiaggia che in estate sarà balneabile

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Torre del Greco. Il sistema fognario che percorre i sotterranei della Litoranea è vecchio di almeno venti anni e in più punti lascia davvero a desiderare. Ma l’aspetto peggiore è che i dedali di acque reflue, veri e propri fiumi neri portatori di liquami, terminano la loro corso dritti dritti sulla spiaggia. La stessa spiaggia dove, tra meno di due mesi, i torresi faranno i loro primi tuffi. E così alla vigilia dell’inaugurazione della stagione turistica 2015 – stagione che arriva dopo il fallimento della scorsa estate, dovuto a crisi economica e a pessimo clima – si ripropone la questione degli scoli fognari a mare. A sollevare il problema che, puntualmente, rovina gli affari agli imprenditori del mare e i bagni dei vacanzieri stavolta sono state le Gazi, le guardie ambientali zoofile italiane. I volontari dell’associazione che da anni si occupa di protezione degli animali, del patrimonio faunistico e dell’ecosistema hanno analizzato il sistema fognario e controllato, da cima a fondo, gli scoli. Scoprendo quanto la rete pubblica sia obsoleta e inquinante. «Siamo arretratissimi, abbiamo ancora un sistema fognario che scarica veleni e liquami sull’arenile – spiega il responsabile Gazi, Francesco Lavela – Sono dei veri e propri canali di liquami, ce ne sono almeno cinque in pochi chilometri di arenile. Sono anni che chiediamo un intervento risolutore ma ancora oggi queste acque sporche finiscono in mare dopo aver attraversato e, ovviamente, inquinato le nostre spiagge». Chiara la proposta dell’associazione: l’interramento degli scoli di tutte le acque nere, reflue e pluviali del lungomare. «Per farlo basterebbero un ingegnere, un progetto e poche migliaia di euro: tutta la costiera tornerebbe a rinascere». Su una parete in legno di uno scolo, uno tra i più fatiscenti dell’intera Litoranea, qualcuno ha anche lasciato una dedica con lo spray agli amministratori locali: «Amiamo il mare». Messaggio che, evidentemente, è stato ignorato visto che i canali non solo sono maleodoranti ma anche parecchio pericolosi, come spiegano gli stessi volontari Gazi. «Molti di questi scoli presentano aperture talmente grandi che un bambino che gioca in spiaggia può tranquillamente entrarci dentro e farsi del male tra cocci di vetro, rifiuti e detriti. Non sono mai sorvegliati, cosa si aspetta, la tragedia? Sono un ricettacolo per topi e spazzatura, vanno progettati ex novo: l’investimento del Comune sarebbe presto ripagato in termini di presenze turistiche». Non va meglio neanche al porto: sulle scogliere che fanno da argine sono stati infatti scaricati abusivamente e abbandonati diversi cumuli di rifiuti. Una delle fotografie che ritrae il tappeto di spazzatura che giace sugli scogli è finita sulla bacheca Facebook del sindaco Ciro Borriello, corredata da una pioggia di commenti di cittadini indignati. «È una vergogna abbandonare così le nostre splendide spiagge – la reazione di un torrese – Dovremmo impiegare tutte le nostre energie nel turismo come fanno molti comuni campani e invece ignoriamo le bellezze naturali lasciandole marcire sotto i nostri occhi». In compenso, però, da qualche giorno sempre nella zona sono partiti i lavori di riqualificazione di corso Garibaldi, arteria che taglia in due il quartiere mare. La prima parte degli interventi è cominciata a ridosso del ponte ferroviario di Gabella del pesce e sarà eseguita una sola corsia per volta, permettendo così il transito a senso unico delle auto. Il restyling rientra nel progetto «Piazzali e passeggiata a mare» che durerà fino al 31 luglio 2015 e che, si spera, cambierà il volto al rione che fa da biglietto da visita della città. (Francesca Raspavolo – Il Mattino)

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