Pellé illude Conte e l’Italia, l’Inghilterra pareggia

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    Che strana questa Nazionale. Interpreta meglio le amichevoli che gli impegni ufficiali. Pareggia con l'Inghilterra ma non c'è paragone con la precedente esibizione in Bulgaria: compatta, aggressiva e lucida domina per gran parte la gara nonostante Conte stravolga uomini e schieramento. Fortemente sperimentale la nostra selezione, che in attacco si è presentata con l'inedito tandem Pellé-Eder. Nuovo di zecca pure il centrocampo: Florenzi e Darmian gli esterni, Parolo e Soriano ai lati del centrale Valdifiori: al regista dell'Empoli, molto vicino al Napoli secondo le voci di mercato, vengono consegnate le chiavi del gioco. Anche Hodgson dà fiducia a molte seconde linee, con Rooney ispiratore delle trame offensive alle spalle di Kane e Walcott, e il mediano Henderson che in pratica gioca in linea con gli attaccanti. Conte torna allo Juventus Stadium e viene applaudito dai suoi antichi tifosi, dopo aver ricevuto il saluto di Andrea Agnelli. Approccio al match lezioso da parte di entrambe, ritmo non esaltante, Parolo scalda le mani di Hart con un tiro dalla lunga distanza, la risposta inglese è nel destro “sporco” di Rooney che però scheggia la parte superiore della traversa. Fiammata azzurra improvvisa al 30' e gol del vantaggio: di destro Chiellini pesca in area Pellé, che insacca di testa. L'azzurro porta bene all'attaccante che in Premier non segna dallo scorso dicembre e che con la maglia dell'Italia ha già realizzato due reti in tre partite, dopo quella contro Malta all'esordio. Il centravanti in forza al Southampton è il migliore in campo nella prima frazione: quando ci sono le accelerazioni improvvise, si fa trovare sempre in posizione, i compagni lo cercano e lui amministra bene le giocate offensive, dando vita tra l'altro a un duello molto fisico con Jagielka. Ci si aspetta di più dagli inglesi nella ripresa: rimasti in pratica a guardare, tranne la traversa di Rooney, gli uomini di Hodgson vengono dominati dall'Italia nella prima parte del match. La storia sembra ripetersi dopo l'intervallo: i nostri pressano alto, come dimostra l'azione del mancato raddoppio al 5’. Magistrale il taglio di Eder che riceve palla e colpisce a botta sicura, mezzo miracolo di Hart in uscita. Gli inglesi comunque si comportano meglio, affondano sulla trequarti e gestiscono il possesso palla in maniera più convincente: c'è Rooney in quasi tutte le giocate, come quando serve Gibbs con estrema precisione ma il sinistro dell'esterno si perde fuori. L’Italia preferisce affidarsi alle ripartenze ispirate da Vazquez (resta in panchina il napoletano Gabbiadini): l'oriundo in forza al Palermo debutta in maniera positiva e trova una discreta intesa con Immobile. Rooney fa maturare lentamente il pari inglese: si fa vedere dalle parti di Buffon intorno alla mezzora per due volte. Prima il nostro portiere si salva con un pregevole intervento in tuffo, poi viene graziato da un tiro-cross di Kane che non trova deviazioni amiche sotto porta. Nulla può sul siluro di Townsend dai venti metri: finisce pari una bella amichevole. Conte alla fine è soddisfatto: «Abbiamo avuto tante occasioni contro una squadra molto forte, peccato non essere riusciti a raddoppiare. Contento per aver avuto la possibilità di vedere alcuni giocatori per tanti minuti, come Valdifiori. Bisogna lavorare molto, credere in questi ragazzi, farli crescere. Tornare allo Juventus Stadium è stata un’emozione fortissima». (Alessandro Ferri – Il Mattino) 

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