Napoli. Sparatoria al Vomero tra i passanti, nei pressi di una scuola. Raid in banca, vigilante mette in fuga rapinatori

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Napoli. I colpi di pistola sono risuonati proprio mentre si aprivano i cancelli di una scuola. Il crepitio delle armi ha coperto il suono della campanella, cogliendo di sorpresa studenti e passanti in via Enrico Alvino. Ancora violenza al Vomero: poco dopo mezzogiorno due banditi hanno tentato di mettere a segno una rapina alla filiale della Credem che si trova nel cuore della zona collinare, a due passi dalla centralissima via Scarlatti. Panico e paura sono sentimenti difficili da dominare, tanto più quando arrivano improvvisi. E la paura è un fantasma nero che ormai si aggira costante per le vie di quartieri come il Vomero e l'Arenella, diventati ormai una sconfinata prateria popolata da delinquenti pronti a tutto. Se fino a qualche tempo fa qui il problema più grande era rappresentato dalle baby gang, oggi la microcriminalità ha alzato il tiro, consapevole di trovarsi davanti a qualcosa di molto simile a una terra vergine tutta da conquistare. Ma torniamo ai fatti. Manca poco alla mezza quando in via Alvino i malviventi scatenano l'inferno. Pistole in pugno, tentano di introdursi all'interno dell'agenzia numero 3 della Credem. Se il colpo fallisce è merito del coraggio della guardia giurata che è in servizio all'esterno dell'istituto bancario: il vigilante intuisce tutto ed estrae l'arma di servizio. In quel momento all'interno della filiale ci sono dipendenti e un consistente numero di clienti. I rapinatori, con il volto semicoperto, non esitano a far fuoco: uno dei due esplode preme per due volte il grilletto. Il fragore dei colpi scatena il panico tra i giovani studenti che in quel momento stanno uscendo dall'istituto “Mazzini”, che si trova di fronte alla scena del crimine. In strada ci sono anche numerosi passanti e un cliente che sta completando un'operazione al bancomat. I due malviventi, a quel punto, fuggono via a bordo di una moto. Pochi secondi dopo sul posto arrivano i carabinieri della compagnia Vomero, con il capitano Giovanni Ruggiu e gli esperti della Scientifica che reperteranno i due bossoli esplosi e caduti sulla strada. Miracolosamente i colpi non hanno raggiunto nessuno. Scatta una caccia all'uomo che si estende anche nei quartieri limitrofi e fino ai vicoli del Cavone e dei Quartieri spagnoli. Ma i banditi sono già chissà dove. E non sorprende nemmeno più di tanto la notizia che ad aiutare gli investigatori non ci saranno le immagini della videosorveglianza stradale, completamente fuori uso. I quartieri Vomero e Arenella si riscoprono indifesi: gli oltre settanta pali sormontati da coppie di telecamere che avrebbero dovuto fungere da occhi sempre aperti sulle strade delle zone collinari non illuminano un bel niente, e non da oggi, ma da oltre due anni perché il Comune e la Municipalità non hanno i due milioni di euro necessari a rimetterli in funzione. Una vergogna tutta napoletana sulla quale mai si parlerà abbastanza. E dire che quando si decise di disseminare videocamere lungo tutti i principali snodi stradali della città ci fu qualcuno che trionfalmente azzardò che «Napoli sarebbe stata la città più sicura del mondo». Parole. E così non sorprende la forte reazione dei commercianti e dei residenti. A nome dei primi parla il presidente del centro commerciale Vomero-Arenella Enzo Perrotta, che chiama in causa direttamente il Ministero dell'Interno, invocando rinforzi di polizia e carabinieri sul territorio. (Giuseppe Crimaldi – Il Mattino) 

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