Napoli. Sassi sul treno Circum, giovane colpita e ferita al volto. Frantumato un finestrino, sangue a terra e sui sedili

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Napoli. Un labbro rotto, un dente spezzato, una contusione al mento, tanta paura e la consapevolezza che poteva andare persino peggio. Marika G., studentessa 20enne di Ottaviano, ha rischiato la vita l’altra sera mentre viaggiava su un treno della Circumvesuviana. Colpita da un sasso lanciato verso il treno in corsa e ferita in pieno volto, ha passato il sabato sera in ospedale. Ora sta bene, ma guarirà non prima di otto giorni. Si tratta dell’ennesimo fatto di vandalismo capitato sulle linee della ex Circumvesuviana, oggi inglobata in Eav srl: un episodio che si aggiunge ai numerosi altri atti violenti avvenuti nei mesi passati e rilancia il problema della sicurezza per chi si sposta con i mezzi pubblici, soprattutto a Napoli e in provincia. Il fatto è avvenuto sabato sera, quando mancavano pochi minuti alle 20. Il treno proveniente da Napoli, sulla linea per Sarno, aveva da poco lasciato la stazione dei Casilli, che si trova tra San Giuseppe Vesuviano e Terzigno, quando è stato raggiunto da una fitta sassaiola. Una di queste pietre ha rotto il vetro del finestrino e ha raggiunto Marika, colpita al labbro e al mento. La ragazza era in compagnia del fidanzato: insieme hanno provato a tamponare il sangue abbondante con i fazzoletti. Altri passeggeri hanno allertato le forze dell’ordine e il 118. Alla stazione di Terzigno il treno si è fermato e sono arrivati i soccorsi, assieme ai carabinieri: un’ambulanza ha portato la donna all’ospedale di Boscotrecase, mentre i militari hanno raccolto le prime informazioni per l’indagine. A Marika è stata diagnosticata una ferita lacero-contusa al labbro, per sanare la quale ci sono voluti dieci punti di sutura, e una forte contusione al mento: i medici le hanno dato otto giorni di prognosi e le hanno consigliato una visita da un chirurgo maxillo-facciale nei prossimi giorni per monitorare il suo stato di salute. Un dente, inoltre, le si è spezzato. La ragazza è stata dimessa dall’ospedale già nella tarda serata di sabato e nella giornata di ieri ha scelto anche di pubblicare la sua foto su facebook. Probabilmente lo ha fatto perché spinta dall’onda emotiva che ha causato la notizia del suo ferimento: sui vari gruppi dedicati a Terzigno e agli altri Comuni del vesuviano, in tanti hanno commentato l’episodio, condannando la frequenza con la quale avvengono questi atti di violenza. Lei si è limitata a commentare così la foto: «Ecco come mi hanno ridotta, fortunatamente mi sono fatta male solo io», alludendo al fatto che in un primo momento sembrava che i feriti fossero due. Poche parole ma tanta amarezza, confermata da altre parole pubblicate sul proprio profilo: «Potevo morire… E invece tu, mio Dio, mi hai graziato». Sul caso ora indagheranno i carabinieri: innanzitutto acquisiranno tutte le telecamere di cui è dotata la Circumvesuviana; su ogni treno, infatti, sono montate 12 telecamere, 4 delle quali sono esterne. È difficile che una di esse abbia catturato il momento in cui gli ignoti vandali hanno lanciato i sassi, ma le forze dell’ordine proveranno lo stesso a capire se dalla visione dei frames può venire fuori qualche elemento utile all’indagine. Gli investigatori, in ogni caso, ipotizzano che i responsabili della sassaiola siano dei ragazzini, una sorta di baby gang. Accade spesso, infatti, che gruppi di giovanissimi trascorrano il loro tempo lungo i binari della Circumvesuviana, lanciando pietre verso il convoglio in transito e poi scappando via: potrebbe essere stata proprio una di queste gang ad effettuare l’atto delinquenziale di sabato sera. Del resto, la sassaiola contro il treno è un fenomeno molto frequente in Circumvesuviana. È nei lunghi tratti di campagna da una stazione all’altra che avvengono i raid, ben distribuiti su tutte e sei le linee della rete. Lo scorso 8 agosto all’altezza della fermata «Miglio d’Oro» ci fu un fitto lancio di pietre, che per fortuna non colpirono passeggeri. A maggio, invece, un lancio di pietre all'indirizzo del treno causò il distacco del pantografo del Metro Star, nei pressi di Pomigliano. E basta andare indietro di appena due mesi per trovare anche il ferito: a Torre del Greco M.R.V. di 37 anni riportò un trauma cranico che i medici giudicarono guaribile in quindici giorni, proprio a causa di un sasso lanciato contro il convoglio. Un anno fa, invece, un uomo di 35 anni, di Boscoreale, fu ferito al braccio per le stesse ragioni. Una statistica impietosa, resa ancor più negativa dal fatto che è difficile risalire agli artefici dei raid, nonostante i controlli e le indagini delle forze dell’ordine. (Francesco Gravetti – Il Mattino) 

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