Pompei. Il Papa dalla Vergine con i fiori offerti dai bimbi dell’orfanotrofio

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Pompei. Tra i 700 bambini orfani, ospiti delle opere di carità del Santuario, che accoglieranno Papa Francesco lungo il tragitto che percorrerà fino in Santuario, uno sarà scelto per consegnargli un cestino di fiori che a sua volta il Pontefice deporrà ai piedi della Vergine del Santissimo Rosario quando si inginocchierà al suo cospetto per la preghiera privata. Ranuncoli e fresie saranno i fiori predominanti dell’omaggio. L’identità del bambino o della bambina, per adesso, è ancora avvolta dal mistero per una questione di sicurezza. In oltre cento anni di vita, le opere sociali realizzate dal beato Bartolo Longo hanno accolto, preparato alla vita e ad un lavoro, oltre centoventimila ragazzi e ragazze che poi hanno trovato piena collocazione nella società. Magistrati, medici, avvocati, insegnanti e militari. Tutte carriere sfolgoranti per gli ex alunni dell’istituto Bartolo Longo. Nonostante la vita sia stata crudele con loro nei primi anni d’infanzia, grazie agli educatori e all’accoglienza nelle opere di carità del santuario, sono riusciti a superare i disagi sociali. La macchina organizzativa del tandem Vaticano-Santuario di Pompei non lascia trapelare molti particolari. Alcune indiscrezioni sulla scenografia floreale del santuario sono state però svelate dall’ideatore degli addobbi Sebastiano Di Paolo. I fiori scelti per il Santo Padre, che adorneranno anche l’altare, saranno appunto ranuncoli e fresie della terra pompeiana. Semplicità e sobrietà caratterizzeranno, dunque, il decoro del Santuario in festa per la venuta del Pontefice. «La semplicità di questo decoro – spiega Sebastiano Di Paolo – rispecchia in pieno la volontà del nostro Papa». I ranuncoli, sebbene poco richiesti in Italia, sono i fiori più venduti in Europa, in particolare in Olanda e Germania, tanto da essere stati eletti fiori dell’anno. Ogni varietà dei ranuncoli, donati al Santuario mariano dai fratelli Battello della Flor Trade e dalla operativa Flora Pompei per la visita di Papa Francesco, prende il nome dai bambini ricoverati presso l’ospedale pediatrico di Milano, a cui viene devoluto il 10 per cento delle vendite annue dei fiori. A differenza delle altre visite pontificie, questa volta i boccioli per Papa Francesco sono tutti made in Pompei. Per Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, invece, furono importati dall’Olanda. Per questa occasione, l’arcivescovo prelato del pontificio santuario, monsignor Tommaso Caputo, ha voluto che i fiori che accoglieranno Papa Francesco fossero il frutto della terra pompeiana. Il desiderio di Papa Francesco di venire a pregare ai piedi del quadro della Vergine del Santo Rosario scaturisce da una radice ben riconoscibile: la profonda devozione mariana che il Pontefice venuto dall’altra parte del mondo ha manifestato fin dai primissimi atti della sua elezione. A più riprese e in diverse occasioni Papa Francesco ha avuto modo di esprimere la propria predilezione per il Santo Rosario. «E’ la preghiera – ha sempre ribadito Papa Bergoglio – che accompagna sempre la mia vita; è anche la preghiera dei semplici e dei santi. E’ la preghiera del mio cuore». E’ per questo che pur nella brevità della visita, il Santo Padre, a Pompei, potrà verificare come la devozione mariana si trasformi ogni giorno in un concreto e incessante impegno caritativo. «E’ proprio attraverso le molteplici opere di carità, iniziate dal Beato Bartolo Longo – ha scritto monsignor Tommaso Caputo in una lettera inviata ai fedeli – che la nostra chiesa vive la scelta preferenziale per i poveri, così cara a Papa Francesco. E la sua presenza tra noi, il suo atto di omaggio alla Vergine, non può che rendere questo nostro impegno ancora più determinato». (Susy Malafronte – Il Mattino)    

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