Napoli blindata per la visita del Papa. Niente matrimoni. La storia di una coppia che doveva sposarsi il 21

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Sarà una Napoli blindata quella che Papa Francesco troverà sabato prossimo. Strade chiuse al traffico in alcuni casi anche dal giorno prima, cecchini piazzati sui tetti dei palazzi che, da Scampia a Chiaia, guardano le vie e le piazze che Bergoglio attraverserà, parcheggio vietato praticamente ovunque anche ai taxi. Perfino la stazione Toledo del metrò per questioni di sicurezza resterà off limits dalle 11.30 alle 14. Una giornata davvero speciale in tutti i sensi. Causa divieti sono stati annullati gran parte degli incontri e degli appuntamenti fissati nelle zone del centro: auto a casa, stop ai motorini e bus gratis per raggiungere i luoghi delle celebrazioni. Un consiglio? Non fate programmi perché tanto salta tutto, e saltano pure i matrimoni. È successo a Ernesto e Manuela, giovane coppia di fidanzati napoletani, che in tempi non sospetti aveva deciso di convolare a nozze proprio il 21 marzo, alle 11, nella chiesa di Santa Caterina a Chiaia. Inviti, partecipazioni, ricevimento, fiori e bomboniere, tutto pronto e tutto tranquillo, almeno apparentemente, fino al 9 marzo quando Ernesto legge l’ordinanza con il dispositivo di viabilità in vigore per l’intera giornata del 21. Una enorme zona rossa, un’area assolutamente inespugnabile per la quale non si prevedeva alcuna deroga, se non in casi eccezionali nei quali non rientravano certamente i matrimoni: «Se non mi è venuto un infarto poco ci è mancato – racconta Ernesto – quando ho letto quel dispositivo ho capito che la situazione si stava mettendo molto male. E già pensavo a che cosa avrei dovuto raccontare a tutti gli ospiti in arrivo per l’occasione». Così, prima di scatenare il panico in famiglia, Ernesto decide di consultare i vigili urbani che gli garantiscono una deroga ma senza consegnargli alcun permesso: «Non mi sono fidato – prosegue il promesso sposo – pretendevo un’autorizzazione scritta che nessuno ha voluto darmi. Senza contare che, se pure Manuela ed io avessimo avuto la possibilità di raggiungere la chiesa, ci sarebbe stato il problema degli invitati». Un disastro, insomma, che ha convinto i futuri sposi a recarsi in Curia per cercare di trovare una soluzione: «Abbiamo parlato con il direttore dell’ufficio matrimoni – conclude Ernesto – e abbiamo capito che c’erano poche possibilità di celebrare le nozze sabato prossimo. A quel punto avevamo una sola possibilità per evitare di far saltare tutto: sposarci il giorno dopo ma la domenica, come è noto, matrimoni non se ne fanno. Per fortuna in Curia hanno capito il nostro dramma e ci hanno dato un’autorizzazione speciale per il 22. Sempre se il Papa non dovesse decidere di rimanere un giorno in più». (Maria Chiara Aulisio – Il Mattino) 

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