Napoli. Ladri si feriscono durante un raid notturno, sangue nella scuola media Maiuri al Vomero, chiusa per disinfezione

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Napoli. Quattro raid in un mese. Quattro irruzioni notturne dei ladri per depredare una scuola nel cuore del Vomero di computer, materiale didattico e finanche delle cassette con le monete nei dispenser per bibite e merendine. La «Maiuri» di via Mosca riceve nuovamente la visita dei saccheggiatori. E la scoperta viene fatta alla ripresa delle lezioni dopo il weekend. I malviventi, anche questa volta, sono penetrati nell’istituto comprensivo alle spalle del Santobono attraverso una finestra del primo piano. E per «sradicare» da una macchina del caffè la cassetta degli spiccioli, si sono feriti. Tant’è che sul pavimento del corridoio c’erano ampie macchie di sangue. Per questo motivo la direzione della scuola ha chiesto ed ottenuto dalla asl una particolare disinfezione dell’edificio. E per qualche giorno la scuola resterà chiusa. Riaprirà i battenti giovedì mattina. Il colpo più grosso i ladri lo avevano messo a segno la notte tra l’otto e il nove febbraio scorso portando via ventuno computer. Anche quella volta i predatori erano penetrati nella scuola attraverso una finestra del primo piano, presumibilmente la notte tra domenica e ieri. Per prima cosa avevano disattivato l’allarme, poi avevano portato via i computer portatili acquistati dall’istituto scolastico lo scorso dicembre. Evidentemente la banda sapeva che i pc erano nuovissimi e pertanto facilmente rivendibili. Nel raid precedente i malviventi avevano però tralasciato qualcosa: un paio di pc, la cassetta delle monete nella macchina del distributore di caffè caldo. E poche altre cose. Per questo, evidentemente, la notte tra sabato e domenica hanno pensato di ritornare per continuare la loro opera criminale. Nella precedente irruzione i ladri prima di abbandonare la Maiuri avevano disattivato il sistema di videosorveglianza. Anzi, lo avevano praticamente distrutto. Per questo nei raid successivi non è stato possibile rilevare immagini: l’apparato non è stato ancora riparato. Anche ieri mattina, non appena scoperto il furto dalla scuola, è partita immediatamente la telefonata al 113. Sul posto è giunta una volante del commissariato Vomero che ha fatto i rilievi del caso. Ha sentito i prof e il personale amministrativo. Ha raccolto dati e riferimenti sul materiale saccheggiato. Ha fotografato le macchie di sangue. Poi il preside ha chiesto l’intervento degli operai per ripulire le tracce ematiche lasciate dai predatori. La polizia indaga. L’ipotesi più attendibile è che sia sempre la stessa banda a fare irruzione nella scuola vomerese. «Ormai non c’è più nulla da prendere» si sfoga un insegnante. E, amareggiata, conclude: «Purtroppo chi paga, in questi casi, sono soprattutto gli allievi che dovranno studiare senza il pc e per qualche giorno saranno costretti a restare a casa». (Marisa La Penna – Il Mattino) 

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