Aldo di Mauro torna sulle scene e porta la sua mitica maschera nel Nuovo Teatro Sancarluccio con Cab Cab Cabaret foto

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Grande attesa al Nuovo Teatro Sancarluccio per il ritorno sulle scene del cabarettista Aldo di Mauro. Con lo spettacolo Cab Cab Cabaret l’apprezzato artista il 25 febbraio alle ore 21.00 porterà sullo storicizzato palcoscenico uno spettacolo esilarante felicemente in bilico tra il passato ed il presente. Con l’ intervento del giornalista Giuseppe Giorgio e la partecipazione del percussionista Maurizio di Mauro, lo spettacolo registrerà anche la presenza della giovane Vittoria di Mauro. Bombetta, occhiali, bastone, tutto vestito di nero, così si presentava Aldo di Mauro sulla scena per proporre uno spettacolo certamente nuovo e particolare. Il suo “One man show” era difficile collocarlo nei comuni schemi di spettacolo in quanto era un genere fra il Cabaret ed il Musical. Era Cabaret per la immediatezza con la quale le caratterizzazioni dei vari personaggi colpivano il pubblico, mentre era Musical per la raffinata musicalità dello spettacolo, soprattutto in alcuni quadri rievocativi di forme teatrali di tradizione francese. Aldo di Mauro, fin dall’inizio della sua attività artistica adottò una maschera di clown, e questo, certamente seguendo un impulso interiore, non tanto per volersi differenziare da altri showmen di moda, ma soprattutto per volere sottolineare anche col trucco del viso quel dualismo che era nelle sue rappresentazioni. Una dicotomia, quella dell’artista di Mauro, data da un’apparente e solo superficiale comicità che faceva da contrasto a quella sostanziale malinconia della vera entità umana dei personaggi, nei quali entrava senza facili mezzi istrionici con una immedesimazione veramente eccezionale, osservandoli ed imitandoli con indulgenza e tenerezza. E questo effetto che costituisce il miglior successo di uno spettacolo, può conseguirsi solo quando si “scava” nel personaggio rappresentato, per coglierne o la drammaticità di angosce esistenziali derivanti da modi di essere che non si vorrebbero accettare o la immensa stupidità di un conformismo borghese di idee e di costume accettato come necessità di vita nel contesto sociale. E così molti personaggi rappresentati finivano per essere una provocazione per il pubblico, perché con effetti teatrali volutamente caricaturali suscitavano risate e sorrisi nello spettatore; lo stesso che trovandosi di fronte a figure vive e note venendo inevitabilmente coinvolto nell’acuto esame fatto dall’artista, perveniva a riflessioni amare e critiche. In questo suo straordinario ritorno sulle scene ed in questo nuovo incontro-evento, Aldo di Mauro sarà solo con una chitarra e con l’immancabile fratello Maurizio alle percussioni, da sempre al suo fianco, per dare al tutto un tocco confidenziale ma pur sempre in compagnia dei suoi esilaranti personaggi reali e talvolta surreali. Lo spettacolo è un incontro durante il quale Aldo di Mauro racconta il suo Cabaret, con i suoi personaggi reali e talvolta surreali, che lo hanno caratterizzato da sempre per la forte carica ironica e per l’inconfondibile capacità di coinvolgere il pubblico. Con la formula che lo ha contraddistinto dello One Man Show, di Mauro, autore ed interprete, passa da un personaggio all’altro, assumendone perfettamente la fisionomia, le movenze e le tonalità psichiche. Per gli spettatori, un’occasione unica ed esilarante per godere dei tanti stravaganti personaggi da lui abilmente descritti: dalla “Chiromante” furba e maliziosa allo “Psicopatico” con le sue manie irrisolte, dal “Vecchio” che descrive il cinismo di una società priva di valori, al “Bambino” che si ribella alla educazione ricevuta. Ed ancora, attraverso una girandola di risate e satiriche emozioni, dalla “Zitella” che non si rassegna, al “Pazzo” che dimostra con prove inconfutabili che la pazzia è negli altri, dal “Cane” parlante che commenta la stupidità umana, alla “Commàra” che analizza il rapporto uomo-donna, per dimostrare la superiorità della donna sull’uomo. Non mancano le sue macchiette come il “Balbuziente”, “Il tic” e lo “Scemo”. L’incontro con il pubblico inizia con la sigla storica “Cab, cab, cabaret” e termina con “L’Attore”, brano nel quale, certamente, possono identificarsi tutti gli appartenenti al mondo dello spettacolo.
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