Sant’Agnello. Rifiuti. Niente contributi e camion sotto sequestro. Scoppia la protesta. I sindacati attaccano il sindaco

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Sant’Agnello. Mancanza di contributi e un automezzo sotto sequestro nelle vicinanze dei locali per i dipendenti. Sono queste le due nuove pecche che amplificano la querelle sorta tra la Fidael e la ditta di igiene urbana Ecologica Impianti e che ora viene denunciata dai sindacati che hanno chiesto al sindaco di Sant’Agnello, Piergiorgio Sagristani, di strappare il contratto con l’azienda a tutela dei netturbini. Secondo un fax di denuncia della Fidael a tenere banco ci sarebbero innanzitutto i mancati versamenti contributivi e assicurativi, il mancato versamento delle trattenute e di parte delle retribuzioni e un automezzo carico di rifiuti sottoposto a sequestro collocato nella stessa area in cui sono situati i locali addetti ai dipendenti. Una querelle a colpi di comunicati, sanzioni e fax che mette di fronte l’ente locale di piazza Matteotti alla difficile scelta futura su chi gestirà la raccolta della spazzatura. La Ecologica Impianti, al momento, lavora in deroga. Scaduto il contratto, si attende il nuovo bando. La Fidael, di contro, sollecita il Comune a fare una scelta di campo decisa e forte come quella della risoluzione contrattuale. «L’organizzazione sindacale da oltre un anno invita il sindaco Piergiorgio Sagristani a procedere nell’attivazione del procedimento rivolto alla risoluzione del contratto stipulato con l’impresa» viene ribadito nel documento. Nessun giro di parole, ma un nuovo aut aut per ribadire la posizione del sindacato. La Fidael nei mesi scorsi ha portato anche all’attenzione della prefettura i disagi che si cono a Sant’Agnello. A mettere quel pizzico di sale su una ferita mai rimarginata e a far scattare i sindacalisti ci sarebbero alcune new entry. Ovvero «un automezzo carico di rifiuti, sottoposto a sequestro, collocato nella stessa area in cui esistono i locali addetti ai dipendenti. Tale circostanza manifestamente incide sulla salubrità del luogo e richiede un intervento dell’autorità sanitaria locale, cioè del sindaco». Un primo cittadino che viene tirato in ballo anche in relazione «ai mancati versamenti contributivi ed assicurativi, dal mancato versamento delle trattenute e di parte delle retribuzioni». Chiede un intervento diretto di Sagristani la Fidael anche perché in base alla legge il Comune rischia di suo «l’intervento sostitutivo della stazione appaltante in caso di inadempienza contributiva o retributiva dell’esecutore di un affidamento». In pillole, qualora la ditta che preleva i rifiuti a Sant’Agnello non dovesse riconoscere i versamenti, l’ente municipale di piazza Matteotti si troverebbe nella scomoda posizione di dover saldare il conto ai dipendenti. (Josè Astarita – Metropolis)

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