Crisi dell’edilizia in penisola sorrentina, come e da chi viene gestita la risorsa lavoro lungo il territorio. foto

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di Salvatore Caccaviello

Tecnici ed imprenditori del settore lamentano una serie di difficoltà ad accreditarsi appalti e commesse che a quanto pare sarebbero smistate alle solite ditte da tecnici che talvolta hanno un piede nell’amministrazione ricoprendo cariche di Consigliere ed Assessore. Dopo i recenti raid negli studi professionali da parte della Guardia di Finanza si affronti finalmente anche l’anomalo fenomeno  delle incompatibilità amministrative

Sorrento – Ha avuto una forte risonanza  l’intervento del Vice Presidente dell’ OBi, il sorrentino Gaetano Mastellone  e l’articolo pubblicato alcuni giorni fa da Positanonews circa la crisi occupazionale in città. Entrambi gli interventi erano concentrati sulle difficoltà, di incrementare il livello occupazionale in settori trainanti della nostra economia, come il turismo, il commercio ed i servizi.  Ebbene  parlando di crisi del lavoro, all’indomani di tali notizie ,molti cittadini, imprenditori e  soprattutto lavoratori disoccupati ci hanno fatto rilevare un’ulteriore aspetto di tale critico fenomeno che andrebbe senz’altro in maniera concreta,approfondito e che da anni ormai non riesce a sollevarsi, il settore edile.

L’edilizia come è noto è un ulteriore comparto direttamente collegato alla nostra economia. Dopo la quasi debellazione  dell’abusivismo ed ai box interrati,  dovuto per lo più alla crisi economica,ma con  un forte scotto per il nostro prezioso territorio, il settore ,se pur tuttavia con forti difficoltà, sembra essersi incanalato sulla strada della legalità. Sebbene si suggerisce a chi dovrebbe essere preposto ai controlli di non abbassare la guardia.  Infatti durante  questo inverno,come già succedeva nel periodo pre crisi sembra che l’edilizia in penisola abbia avuto finalmente quell’impennata che tutti aspettavano poiche è frequente notare lungo le nostre strade  una serie di cantieri aperti.  Sia per quanto riguarda lavori pubblici  decisi dall’ Amministrazione sia per quanto riguarda una  serie di ristrutturazioni  e lavori di manutenzione  relativi alle nostre molteplici strutture ricettive.  Di fronte ad una così positiva situazione si penserebbe  che finalmente insieme al turismo, seppure di massa e lontano dal buon turismo di una volta, anche l’edilizia, dopo un così buio periodo, finalmente si sia sbloccata anche  a Sorrento.  Invece da più parti, si rilevano una serie di lamentele che ci portano a pensare che non sia proprio una situazione molto florida per il settore . Infatti  molti tecnici,ditte e lavoratori edili ci fanno rilevare che tali innumerevoli lavori vengono   seguiti sempre dagli stessi  studi tecnici e finanche affidate alle solite ditte. Se poi si aggiunge che i suddetti studi tecnici fanno talvolta capo  a Consiglieri Comunali e persino ad Assessori i cui interessi professionali  spaziano nel campo della progettazione e dell’edilizia  allora il fenomeno assume dimensioni preoccupati e  si potrebbero supporre situazioni persino illegali. A maggior ragione se si pensa che potrebbe capitare che Consiglieri ed Assessori sembrerebbero continuare la professione in violazione alla legge e con assoluta inerzia da parte delle Autorità preposte ai controlli. Proprio l’incompatibilità tra la carica di  Assessore comunale  e l’esercizio della professione di geometra, architetto oppure ingegnere è una situazione che in penisola si tenta a lasciare passare. Senza controllare a fondo  gli eventuali rapporti di collaborazione oppure di stretta parentela  con i propri studi tecnici di cui si faceva parte prima di essere componente della  Giunta Comunale.  La normativa  in materia ,che a tale proposito si dovrebbe verificare  è regolata dal  Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali, approvato con Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, all’articolo 78, titolatoDoveri e condizione giuridica’, dapprima stabilisce al primo comma cheil comportamento degli amministratori, nell’esercizio delle proprie funzioni, deve essere improntato all’imparzialità e al principio di buona amministrazione, nel pieno rispetto della distinzione tra le funzioni, competenze e responsabilità degli amministratori di cui all’art. 77, comma 2, e quelle proprie dei dirigenti delle rispettive amministrazioni” e poi, al comma 3°, sancisce testualmente che “I componenti la giunta comunale competenti in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi dall’esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da essi amministrato. – Per quanto riguarda il Comune di Sorrento agli Atti – Amministrazione Trasparente, risultano le dichiarazioni rese, sotto la propria responsabilità, da tutti i componenti della Giunta Municipale, di non trovarsi in alcune delle condizioni ostative, di incompatibilità e di ineleggibilità di cui agli artt. 60 e seguenti del suddetto Decreto Legislativo del 18 agosto 2000 n. 267. Mentre all’art. 78 al comma 3 lo stesso Decreto riporta: I componenti la Giunta Comunale, competenti in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi dall'esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da essi amministrati. In pratica  qualsiasi geometra, architetto, ingegnere od altro tecnico, indipendentemente dal fatto di essere consigliere comunale o assessore, deve rispettare la distinzione tra le proprie funzioni politiche e quelle tecniche del dirigente d’area, nello specifico di quello dell’ufficio tecnico comunale  e dell’ufficio lavori pubblici; invece se il tecnico è assessore deve anche  astenersi da qualsiasi attività sul territorio comunale: pratiche edilizie, condoni, appalti, affidamento di lavori pubblici. – Se si prende in considerazione le situazioni che talvolta si verificano in alcuni Uffici Tecnici dove è normale vedere Assessori e Consiglieri chiedere oppure controllare pratiche edilizie talvolta anche negli orari e giorni non di ricevimento si giunge alla conclusione che tale normativa probabilmente non viene affatto applicata in primis dai Dirigenti.

Tempo fa il giovane avvocato sorrentino, Giovanni Antonetti, prematuramente scomparso, fece rilevare in modo concreto tale situazione chiedendo di verificare tutti i casi  sospetti ed evidenti in penisola e nell’esame di ciascuno di essi, anche quelli in cui la firma sui progetti proviene da studi associati in cui il tecnico/assessore è solo uno dei componenti, ovvero da professionisti che hanno legami di parentela, coniugio o affinità con lo stesso. Molti cittadini ci fanno rilevare che da allora niente è cambiato in taluni Uffici Comunali. Costoro sembrerebbe che continuino a fare i propri comodi come se la Casa Comunale fosse una succursale del proprio ufficio. Mentre al cittadino onesto e perbene che con discrezione e talvolta anche con timore si avvicina a tali uffici, sebbene rispetti i giorni e gli orari di ricevimento, a mala pena viene dato retta. Nel caso poi si chiede di accedere agli Atti,potrebbe capitare che ,se non si è vincolati ad un certo sistema ,vengono trovate le difficoltà più assurde per prolungare il rilascio della documentazione, che poi infine avviene previo il pagamento di 50euro. Quello delle incompatibilità di alcune professioni rispetto alle funzioni è un fenomeno che ormai dura da tempo e che potrebbe  visto la situazione di alcuni territori,continuare a verificarsi indisturbato anche in futuro. Altresì  potrebbe rivelarsi un efficace mezzo di convinzione anche durante le campagne elettorali, nei confronti di cittadini ed imprenditori alle prese con rilasci di permessi a costruire ed alle solite domande di condono inevase. Una situazione che tuttavia non può assolutamente essere lasciata progredire indisturbata. Bisogna che le Autorità Istituzionali intervengano e chiariscono ove ce ne sia bisogno talune situazioni e come suggerito anche dall’Associazione nazionale “I cittadini contro le mafie e la corruzione” verificare:“per quali motivi a certe imprese non manca il lavoro mentre altre continuano a licenziare i propri dipendenti per mancanza di commesse. Evitare pertanto che vi potrebbe essere uno speciale " cartello " tra quelle imprese e alcuni amministratori comunali che contano. Sarebbe gravissimo se venisse fuori il famoso teorema che impone al committente di dare l'incarico a quella determinata impresa”. – All’esito di tali verifiche, come suggerito all’epoca dall’ Avv. Giovanni Antonetti oltre ad un intervento degli organi competenti, Procura della Repubblica e Prefettura,sarebbe opportuno informare e rendere partecipi soprattutto i Consigli degli Ordini Professionali di appartenenza. Affinché si  possa valutare l’applicazione delle sanzioni di legge, nel caso in cui siano accertate irregolarità.  E’ un problema che va risolto,per una più equa e giusta distribuzione del lavoro edile lungo il territorio,  per la libertà di scelta dei cittadini,per la tutela della competitività e del principio di  libera concorrenza tra professionisti, imprenditori ed infine lavoratori. –  31 gennaio 2015 –  salvatorecaccaviello positanonews

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