IL RUOLO DI AMALFI PER UNA CITTA’-COMPRENSORIO Un contributo per il dibattito elettorale

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    Nella  tornata elettorale  del prossimo maggio saranno chiamati a rinnovare le Amministrazioni comunali  i cittadini elettori di Amalfi, di Maiori e di Positano, dove è già piuttosto vivace il dibattito e si fanno sempre più frequenti riunioni ed incontri per approntare le liste dei candidati. Se mai è da sottolineare che, come da tradizione, si privilegiano più i candidati che i programmi, più il  CHI che il COSA  VOTARE. Eppure sarebbe quanto mai opportuno che i programmi elettorali mirassero a formulare una PROPOSTA/PROGETTO in una visione comprensoriale dello sviluppo. Infatti, tenuto anche conto della importanza delle comunità che sono chiamate a rinnovare le amministrazioni Amalfi, Maiori e Positano messe insieme, numericamente parlando, assommano a circa 15.000 abitanti, quasi la metà degli abitanti dell’intera costiera. Pertanto possono dare una bella spallata ad invertire la tendenza e prospettare uno sviluppo non più nella logica del municipalismo asfittico ed improduttivo ma nella direzione del comprensorio. Io ne ho scritto e parlato a più riprese nel  corso degli anni. Riprendo e ripropongo le mie riflessioni sul tema e le sottopongo all’attenzione/dibattito degli elettori, di Maiori  e Positano, ma soprattutto di Amalfi perché volino alto e scelgano proposte, progetti ed amministratori che abbiano questo respiro comprensoriale dello sviluppo.

     

    ”Dalla fine della Repubblica Marinara, che accese interesse ed ammirazione per l'intero territorio in tutto il Mediterraneo ed oltre, la Costiera non ha potuto più contare su di una città,che, con le sue funzioni burocratiche amministrative, con le  conseguenti attività produttive e con le istituzioni culturali, costituisse polo di attrazione e di propulsione economica e civile. Anzi, nel corso dei secoli, si è andato accentuando, soprattutto nell'ultimo cinquantennio, un processo di parcellizzazione di micro poteri locali e di polverizzazione di centri decisionali di iniziative politiche ed economiche all'insegna dell'individualismo esasperato, nella logica asfittica del campanile. Conseguenza inevitabile la caduta verticale di una forza di incidenza sulla programmazione provinciale, regionale,  nazionale e, comunque, non adeguata alle potenzialità enormi che storia, cultura, arte, paesaggio e tradizioni le assegnano come una delle più belle e prestigiose cartoline dell'Italia Turistica nel mondo.

    Di qui la necessità di invertire la tendenza fin da  subito, pena un ulteriore sprofondamento che la releghi al poco esaltante ruolo di "isola sulla terraferma", lontana dalle grandi rotte dello sviluppo sia di mare che di terra. Urge, perciò, uno scatto di orgoglio e di creatività della Politica. Come?

    Puntiamo alla creazione di una Città-territorio o Città-comprensorio, che dir si voglia, per migliorare la qualità della vita dei residenti, per stimolare il loro spirito di iniziativa,per rompere definitivamente il loro isolamento e, qualche volta soprattutto d'inverno, la marginalità fisica, ed assicurare un decoroso livello di servizi di qualità urbana.

    Una città-comprensorio,che, ovviamente, non faccia perdere l'identità e la specificità dei tanti villaggi,ma che, nello stesso tempo, ne soddisfi le attese di vivibilità secondo accettabili standard di confort moderni, impone un discorso di servizi comprensoriali, appunto, ed una capacità progettuale tanto ambiziosa quanto in  linea con le esigenze  dello sviluppo da spendere con profitto sui mercati turistici nazionali ed internazionali con una offerta di qualità.

    Una tale visione implica la necessità di impostare discorsi di ampio respiro, primi fra tutti:

    1 –  La rivendicazione dei finanziamenti pubblici di alcune opere di importanza  vitale per l'intero territorio(adeguamento della statale 163 con interventi delicati, anche in galleria ove possibile, che consentano di bypassare i centri abitati, potenziamento delle vie del mare, anche d'inverno, con una diffusa ed efficiente rete di servizi: porti/attracchi, ma non solo;

    2 –  La realizzazione sul territorio di un sistema di servizi di qualità urbana, che investano i settori della cultura, dello spettacolo, dello sport ed, ovviamente, della sanità in una logica di diffusione stellare, che tocchi tutti i paesi e ne consenta una comoda e facile fruizione lungo tutto l'arco dell'anno a residenti e turisti:

    3 –  La realizzazione di un Palazzo del Turismo,costruito ex novo o, meglio ancora, utilizzando contenitori esistenti, dove insediare un Comitato Permanente delle Attività Economiche e che  possa diventare Laboratorio di idee e di progetti, che, partendo dal turismo, investano agricoltura, ambiente, enogastronomia, beni culturali, artigianato, ecc, in una logica moderna di economia integrata

    4  – Proporsi  come Modello di Comprensorio Turistico, moderno ed efficiente, cogestito, in feconda e virtuosa sinergia, da istituzioni pubbliche, imprenditoria privata e rappresentanti autorevoli e credibili della più vasta società civile, nella consapevolezza che il turismo agisce da volano per tutte le altre attività ed è e resta il settore trainante dell'economia

    Il progetto è ambizioso e di non facile realizzazione. Ne sono consapevole. Ma sono convinto, altresì, che non ci sono altre strade per stare da protagonisti sui mercati. E la Politica (con la P maiuscola) deve misurarsi con una progettualità di largo respiro, tumulando per sempre beghe,risse e sciocchi protagonismi da quartiere di strapaese.

    Mi farebbe piacere se amministratori locali, operatori economici,intellettuali, giovani dalla intelligenza vivace innamorati della propria terra dessero vita ad un dibattito appassionato, fecondo e produttivo sul tema, senza timori reverenziali di rompere equilibri consolidati o rendite di posizione ossificate. Diamo  vita ad una bella e pacifica rivoluzione delle idee e dei progetti. Il contributo maggiore vorrei che venisse da Amalfi, che per storia, tradizione e posizione geografica è destinata a recitare un ruolo da leader e che potrebbe e, secondo me, dovrebbe fare di questo tema il motivo centrale del dibattito  della sua attività amministrativa, se intende continuare a svolgere il ruolo esaltante di città leader che storia, tradizione e posizione geografica strategica le assegnano”.

     

    Questo scrivevo un paio  d'anni fa (esattamente il 26 ottobre del 2012) riprendendo, però, riflessioni maturate ed esplicitate nel corso di decenni di militanza culturale e giornalistica con occhio acceso a nostalgia d'amore per un territorio che sento mio. Lo ripropongo  nella consapevolezza della sua scottante attualità con la legittima ambizione di stimolare riflessioni  e  conseguente dibattito, in questa fase di  campagna elettorale, in vista delle prossime elezioni sia per il rinnovo del Consiglio Regionale sia di alcune amministrazioni comunali.. Ho ripescato nella memoria del mio vecchio computer altri miei articoli sul tema. Li riproporrò come ulteriori contributi nelle prossime settimane. Anche perché ne avverto la urgente necessità, in quanto noto con disappunto che molti amici Amalfitani, che, tra l’altro stimo, si stanno già incartando su nomi di liste e candidati sindaci, con il rischio di polemiche faziose, là dove sarebbe più logico e produttivo confrontarsi  anche in modo serrato su proposte e programmi. Questa mia riflessione va in quella direzione, anche perché, una volta approvato programma e proposta, ci sarà da accapigliarsi per davvero ad individuare  e selezionare i candidati, che abbiano preparazione, cultura, respiro politico, determinazione, carattere, credibilità ed autorevolezza di idee per battersi  e realizzare un programma tanto impegnativo.

    Giuseppe Liuccio

    g.liuccio@alice.it

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