Lazio nei guai: Anderson si infortuna, fuori un mese

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    «Ti aspettiamo, fenomeno». Sui social network i messaggi di sostegno a Felipe Anderson si rincorrono. Proprio quei social che il centrocampista della Lazio non frequenta più dall'11 gennaio, quando ha usato i suoi profili per ribadire il primato della sua squadra al termine di un derby con la Roma che l'ha visto protagonista ma che i biancocelesti hanno pareggiato, con il n. 7 costretto a lasciare il campo anzitempo per una botta rifilatagli da Astori. Da lì è iniziato il suo periodo nero e il suo silenzio: tre giorni fa il dramma dell’arresto di suo padre accusato di duplice omicidio in un incidente avvenuto a Santa Maria, in Brasile; quindi la decisione di non lasciare l’Italia e di seguire la squadra nella trasferta di Coppa Italia a Torino, in panchina comunque festante per il gol dell’amico Keita; ieri mattina l’infortunio durante la seduta di allenamento. Nel pomeriggio i controlli strumentali hanno spazzato via ogni dubbio. «Trauma distorsivo del ginocchio sinistro con interessamento del legamento collaterale mediale», recita il bollettino che ha comunque «escluso la presenza di lesioni meniscali associate». Ora il 21enne brasiliano ex Santos «osserverà un periodo di riposo e cure mediche stimato attualmente intorno alle 3 settimane salvo complicazioni». L’auspicio dei laziali è che il calciatore – che aveva impiegato un anno per capire il campionato italiano e aveva sofferto la classica saudade per poi esplodere lo scorso 2 dicembre con il gol nel match di Coppa Italia con il Varese e una serie di 5 reti e 5 assist nelle ultime5 partite – è che non si lasci abbattere da questo duro e duplice colpo; rapido e devastante come il suo dribbling. Contro il Napoli dovrebbe rientrare lo scalpitante Candreva e potrebbe trovare spazio il pimpante Keita di Torino. Ma Pioli deve fare i conti anche con l’emergenza difesa: la fascite plantare che tormenta De Vrij potrebbe costringere l'olandese a dare forfait nella sfida d'alta quota con il Napoli di domenica. «Questa è iella», lamentano i tifosi laziali, per una volta forse più scaramantici dei «colleghi» partenopei. (Il Mattino) 

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