Salerno. Maxi blitz dei Ros. Videopoker e voto di scambio; c’è anche Annunziata, consigliere comunale di Sarno – VIDEO

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Videopoker e voto di scambio. C'è anche il consigliere comunale di Sarno, Franco Annunziata tra le persone coinvolte nel blitz dei carabinieri del Ros, che in mattinata hanno eseguito nella provincia di Salerno,un’ordinanza di custodia cautelare emessa, su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di 21 indagati per associazione di tipo mafioso, estorsione, scambio elettorale politico mafioso e altri delitti aggravati dalle finalità mafiose nonchè per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Al centro delle indagini del Ros, i diversificati interessi illeciti del clan camorristico sarnese dei Serino, che andavano dal narcotraffico alla gestione di sale scommesse e videopoker. Accertato anche il sostegno elettorale fornito dal clan ad un candidato alle consultazioni amministrative del maggio dello scorso anno. Annunziata è stato colpito da una misura interdittiva: non potrà andare a Sarno. Ad incastrarlo un frammento video, mostrato poco fa in Procura, in cui l'esponente politico incontra un camorrista. Le indagini sono state avviate dal Ros nel 2013 al fine di accertare le modalità di accordo criminale tra le organizzazioni camorristiche dell'area vesuviana e dell'Agro nocerino-sarnese ed i rappresentanti di una società di noleggio di macchinette videopoker e di piattaforme telematiche di gioco dell'area vesuviana, la Viscomanc Srl gestita da Raffaele Vitiello di Boscoreale. I carabinieri sono riusciti a documentare il cospicuo volume dI affari e, soprattutto, il pragmatico modus operandi adottato dall'imprenditore di avvalersi, per la locazione delle macchinette videopoker presso esercizi pubblici, del piacet da parte dei rappresentanti della criminalità organizzata dei territori ove i locali sono ubicati. In cambio di utili in denaro elargiti ai clan, pertanto, l'imprenditore si aggiudicava un notevole volume d'affari. Gli interessi dell'impresa vesuviana di noleggio videopoker si estendevano, oltre che nella provincia di Napoli e Salerno, anche in quella di Foggia. Nell'estate 2013, la sfera degli affari di Vitiello a Sarno finiva per incidere sui già precari equilibri criminali di quel territorio che vede contrapposti storicamente Luigi Parlato ed i suoi sodali, con il clan dei Serino, capeggiato da Aniello Serino, detto "O' Pope" e dal figlio Matteo, entrambi detenuti. Nell'estate del 2013 il contrasto tra i Serino ed i Parlato si era acuito proprio a causa di Vitiello, il quale aveva deciso di collocare alcune macchinette videopoker in un esercizio pubblico di Sarno, in ossequio ad alcuni accordi criminali intercorsi con Luigi Parlato, ma evidentemente non condivisi da Gianluigi Serino, figlio "cadetto" di Aniello. Il concentramento delle iniziative investigative sul conto dei componenti del clan Serino, tra il 2013 ed il 2014, ha consentito ai carabinieri di delineare ancora più precisamente la sfera degli interessi criminali: traffico e spaccio di marijuana, nonché la gestione del controllo delle piazze di spaccio a Sarno, ad opera di Gianluigi Serino, coadiuvato da una serie di affiliati; la gestione dell'indotto costituito dalla locazione di macchinette videopoker presso esercizi pubblici di Sarno, attività questa gestita in prima persona da Gianluigi Serino e dai suoi sodali, attraverso la sinergia iniziatasi a creare con gli imprenditori Vincenzo Lapelazulli e Pompeo Delli Bovi; l'attività di abigeato su vasta scala, gestita in prima persona da Aniello Albero e da Michelina Serino, con la collaborazione di Franco Della Cava, Ernesto Dello Russo, Luigi Cerzosimo, Giuseppe Inchico e Domenico Elia. In tale ambito, nel quale storicamente il clan Serino è operativo, Aniello Albero ricopre anche il delicato incarico di "cerniera" e collegamento con esponenti criminali dell'area picentina, a cavallo tra le provincie di Avellino, Salerno e Potenza. I militari hanno fatto luce sulla intestazione fittizia di beni ed attività imprenditoriali nel settore delle scommesse e del noleggio di macchine distributrici di alimenti e bevande presso aziende del territorio. Questa attività viene attesa da quello che può essere definito il centro decisionale della famiglia Serino, costituito dai fratelli Michelina, Gianluigi e Nicola, nonché da Aniello Albero. Tutte le iniziative e le attività del sodalizio risultavano ispirate e comunque oggetto di condivisione e consiglio da parte di Aniello Serino, detenuto presso la struttura penitenziaria di Padova. L'occasione per dispensare le istruzioni generali è costituita dai colloqui carcerari con i propri familiari che Aniello Serino effettua con cadenza regolare. Nel mese di maggio 2014, in occasione delle elezioni amministrative tenutesi a Sarno, venivano acquisiti importanti elementi probatori in relazione alla concreta ipotesi di accordi criminali relativi allo scambio elettorale politico-mafioso tra i componenti in libertà della famiglia Serino e Franco Annunziata, consigliere allora in carica della Provincia di Salerno e candidato Sindaco di Sarno, quale capolista di tre liste civiche riconducibili al partito del Nuovo Centrodestra. Le indagini hanno permesso altresì di accertare che la necessità di creare un asse diretto con l'amministrazione comunale di Sarno rientrava in una delle priorità di Gianluigi Serino. In più circostanze infatti il giovane Serino non faceva mistero del proprio progetto di voler supportare il futuro sindaco di Sarno al fine di ottenerne in cambio anche concrete agevolazioni per il proprio inserimento nell'indotto dell'imprenditoria locale. I Carabinieri hanno anche proceduto al sequestro preventivo dei beni riconducibili ad alcuni degli indagati, quali imprese, alcune aziende agricole, conti correnti postali ed autovetture per un ammontare totale di circa due milioni di euro.

 
 
 
 
 

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