I sindacati rilanciano la polemica: «Autonomia farsa, su Pompei e scavi solo mani legate»

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L’autonomia gestionale e finanziaria degli scavi di Pompei, Ercolano e Stabia, per sindacati, guide turistiche e operatori del settore, è solo una “farsa”. «C’è solo sulla carta. Nei fatti è priva di contenuti». Non ha dubbi il coordinatore nazionale Ugl-Beni Culturali, Renato Petra, che utilizzerebbe l’autonomia della soprintendenza quale volano per la valorizzazione del patrimonio Unesco. È la scintilla che scatena la polemica all’indomani della visita del ministro Dario Franceschini. Una polemica che arriva nel giorno del bando internazionale presentato dal ministro Franceschini per manager dei 20 musei top, per i quali si può concorrere da tutto il mondo alla direzione. Nell’elenco Galleria Borghese e Reggia di Caserta, Gallerie degli Uffizi, Museo di Capodimonte, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Parco archeologico di Paestum. Non c’è Pompei perché la legge prevede qualcosa di diverso per un sito eccezionale dove si mescolano archeologia e ricerca e dove sui livelli dirigenziali basta la decisione del ministero. Dunque un elemento in più di polemica, anche se non si può fare altro che accettare una decisione in linea con le leggi. «Pompei è autonoma? Bene, allora si deve svincolare dalle decisioni imposte dal ministero per i Beni e le Attività Culturali», incalza Petra. «Altrimenti – spiegano gli esponenti sindacali – quell’autonomia tanto pubblicizzata dal ministro Franceschini è monca ed inutile. La soprintendenza speciale di Pompei, Ercolano e Stabia, di fatto, è priva di uno strumento amministrativo valido che le dia quella libertà di scelta utile alla valorizzazione del sito archeologici attraverso eventi straordinari». L’autonomia decisionale sulle aperture speciali, secondo i sindacati, se utilizzata in toto avrebbe evitato a Pompei, e al Ministero, la brutta figura mondiale della chiusura, “scellerata” di Natale e Capodanno. Il soprintendente speciale di Pompei, Massimo Osanna, sulla scia di quanto rilevato dai sindacati, potrebbe, così, assumere iniziative autonome, svincolate dagli accordi nazionali assunti dal ministero. Come ha fatto il soprintendente Fabrizio Vona, ad esempio, decidendo per una apertura straordinaria della Reggia di Caserta nel giorno dell’Epifania. L’apertura straordinaria della Reggia è stata possibile grazie ad un accordo siglato tra il soprintendente Vona e i sindacati. Cosa che Pompei poteva fare a Natale, vista l’autonomia finanziaria di cui dispone, ma che, purtroppo, non ha fatto, esponendo la città archeologica alle critiche di tutto il mondo. «Grazie alla straordinaria apertura speciale della Reggia di Caserta – racconta Ingrid Del Core, una giovane guida turistica – abbiamo lavorato molto su Caserta, potendo offrire ai visitatori una bellezza artistica diversa dal sito archeologico». I circa 35 milioni di euro, che ogni anno entrano nelle casse della soprintendenza di Pompei con la vendita dei soli biglietti di ingresso, oltre ad essere impiegati per il restauro del sito, potrebbero essere investiti anche in progetti di aperture speciali, che tanto piacciono ai turisti. Il caso “autonomia” sarà sottoposto all’attenzione del ministero al tavolo romano convocato per mercoledì 14 gennaio. All’incontro parteciperanno il capo di gabinetto del ministro per i Beni Culturali, Giampaolo D’Andrea, il segretario generale del Mibac, Antonia Pasqua Recchia, e i segretari nazionali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Al centro dell’incontro i temi caldi: personale, la sicurezza degli ambienti di lavoro e lo stato dei cantieri. (Susy Malafronte – Il Mattino) 

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