Napoli. Movimento Aperto. Mostra di Luca Di Bernardo.

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    Mercoledì 17 dicembre 2014, ore 17.00 presso Movimento Aperto, in via Duomo 290/c, Napoli, si inaugura la mostra personale di LUCA DI BERNARDO, che resterà aperta fino al 20 gennaio 2015, con chiusura dal 23 dicembre al 3 gennaio, nei giorni di  lunedì e martedì dalle 17 alle 19, venerdì dalle 10.30 alle 12.30 e su appuntamento.

    In mostra sedici disegni su carta e cartoncino, realizzati con fusaggine, graffite o penna, alcuni di grandi dimensioni, uno lungo  tre metri.
    L’artista ha voluto che il pavimento della sala fosse ricoperto di terra, allegoria, per eccellenza del ciclo biologico.

    Questa, che è la prima personale di Luca Di Bernardo, è introdotta dal testo che gli ha dedicato Lorella Starita.” Lo sguardo del giovane artista non ha caratteri di pura introspezione: egli si gira intorno e annota scrupolosamente, come su un taccuino botanico, frammenti di vegetazione…..L’operazione resta però lontana da una registrazione di ciò che effettivamente è: le omissioni, rispetto al dato visibile, sono oggettivamente tante, dettate ineluttabilmente dall’accettata incapacità dell’artista di osservare le forme per quello che esse realmente sono. Ne rappresentano un documento gli appunti sui disegni che,…elencano quello che egli ha omesso nella sua raffigurazione , coerentemente alla sua affermazione: La forma contiene tutti i tempi dell’essenza che ospita e non potrei muovermi, nel dedurne i confini, che tramite supposizioni. Questo fa si che ogni forma mi risulti sempre invisibile.”
    “Le proteiformi creature , che giganteggiano dalle sue grandi carte sono collocate in equilibri instabili….nella pacatezza dei loro movimenti lenti ed eleganti si respira un senso del divino immediatamente contraddetto da un sentimento di contingenza, che ne determina la loro caducità….la scelta dei materiali e dei supporti, fragili e quotidiani (carta, fusaggine,matita, penna biro) è coerente con gli intenti, analogamente al segno adottato che passa da una potente linea sicura, veloce e sintetica, verso tratteggi tenui ed esitanti, fino a brani trattati con meticolosa perizia, atta a costruire una preziosa testure chiusa in se stessa, nella contemplazione del suo mondo autogenerativo.” Scrive ancora Lorella Starita.

    [Dal lancio-stampa ricevuto; segnalazione di Maurizio Vitiello.]

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