Strage di Nassiriya, 12 novembre 2003

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    "CONTINGENTE DI PACE"

    Fedeltà e amore alla Patria, 
     fedeltà e amore alla Bandiera, 
     fede e amore nella giustizia, 
     fede e amore nella famiglia.

    Riconoscenza nelle Istituzioni, 
     obbedienti al richiamo della Pace. 
     Obbedienti e votati al senso del disprezzo del pericolo.

    Questo, il cuore impavido di un Carabiniere. 
     Questo è l’animo che si richiede ai nostri Carabinieri. 
     Per tutto questo, e per ben altro, 
     sono morti i nostri Fedelissimi, 
     per offrire e donare un senso alla vita, 
     a chi la vita veramente non ha.

    Un manipolo di piccoli grandi Eroi, 
     soldati di sempre, in un tempo nel tempo, 
     che quasi, non potean contenere il loro cuore nel petto, 
     offerto, immolato generosamente al martirio. 
     E, fu un Martirio di sangue, 
     un martirio in nome di un tempo di gloria.

    Un piccolo gruppo di Eroi generosi, 
     fino a ieri sconosciuti, 
     uomini tra gli uomini, 
     anime tra le anime, 
     come la nebbia che vela ogni dove.

    Un gruppo di Eroi, che ora
     fanno brillare gli occhi di diamantine lacrime, 
     ai molti, a coloro che credono nella Pace, 
     del mondo, universale, tra i 
     popoli tutti, indistintamente…

    Il Rosso del Martirio, 
     il loro sangue versato, che, come 
     purpurei petali di una Mystica rosa, 
     il manto di Colei che fu Madre, trapuntano,

    Il Turchino della volta del cielo e dell’aria, 
     sono emblema della divisa dei Fedelissimi!

    Quanti uomini non stringeranno più le 
     mani di questi nostri Figli, Figli della Patria, 
     quante donne e spose verseranno le dolorose lacrime, 
     infiniti amari fiumi della vita, stringendo i loro 
     pargoli al cuore, di spine trafitto.

    Giorni, infiniti, struggenti nel ricordo di quei 
     frammenti di felicità rubati all’eternità, 
     brevissimi segmenti d’Amore sponsale, 
     degli Eroi senza ritorno.

    Solo ricordi, ora, 
     unicamente anime senza corpi. 
     Solo dolore e sconforto, 
     come l’oscurità che divora la luce, 
     la fiamma d’Amore fulgente… 
    In un attimo, mille sogni infranti, 
     come schegge di un cristallo in pezzi, 
     vetri che il cuore tagliano, 
     l’anima graffiano, 
     la mente feriscono, 
     eclissando la vita nell’assoluto nulla…

    Bagliori accecanti di mille domande 
     senza risposta, come un deserto che 
     lo spazio circoscrive di aride visioni. 
     Sabbia nel vento, echi dell’anima.

    E, noi, come osservatori ammutoliti, impietriti, 
     raggelati, dinanzi a tutta questa realtà, 
     quasi che fosse una parvenza surreale.

    E, noi, cosa faremo, 
     come consoleremo, 
     come reagiremo.

    In cosa speriamo, se non in questi 
     piccoli grandi Eroi, 
     votati alla morte per la vita, 
     per la Patria, 
     per la Pace, 
     e per l’Altissimo Onnipotente.

    Il loro amorevole sacrificio, 
     vivrà nel cuore di ogni Italiano, 
     in tutti coloro che credono e sperano la Giustizia.

    Il Sipario cala, sul teatro degli eventi, 
     ma si disegna l’arazzo della storia e degli Eroi, 
     come in un remoto tempo, 
     diventano immortali, 
     in uno spirito trasfuso della divina grazia, 
     ove il silenzio è già un Inno di Lode.

    Eroi di un Mito senza fine, 
     il "CONTINGENTE DI PACE".

     

    All'Arma dei Carabinieri, ai suoi indimenticabili Eroi, 
     Martiri d’Amore per la Giustizia, con l’Onore e la Fede nei loro cuori, 
     come Oro e Fiamma sempre eterna, che mai il tempo terreno e celeste, 
     potrà scalfire. 
     Io Dedico  in Memoriam
     Nassiriya, 12 Novembre 2003  (Alexandra Celia)

     

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