De Luca va all’Anci e attacca «Legge Severino da cambiare»

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Nell’ufficio di presidenza dell’Anci, riunito ieri mattina a Roma, c’è un solo ordine del giorno: i tagli agli enti locali del governo. Amministratori sul piede di guerra che, alla fine, stilano un documento molto duro. Ma nell’assise, tra un certo imbarazzo, entra il tema delle regionali campane. Delle candidature. Ed è Vincenzo De Luca a mettere l’argomento sul tavolo, annunciando di aver depositato un emendamento in ufficio di presidenza contro la legge Severino. Chiedendo ai colleghi di appoggiarlo e votarlo. Il segnale che il sindaco teme non tanto una condanna in primo grado, attesa ai primi di dicembre, ma la sospensione prevista. E sarebbe un inciampo imprevedibile, una eventualità solo virtuale, da evitare sulla strada della possibile candidatura a governatore della Campania. È un ostacolo che per Vincenzo De Luca potrebbe materializzarsi con una sentenza di condanna nel processo per peculato che lo vede imputato davanti al tribunale di Salerno per l’affidamento dell’incarico di project manager del termovalorizzatore al suo capo di Gabinetto Alberto Di Lorenzo (il pm ha chiesto tre anni). Se dovesse mettersi male arriverà la condanna. Che non sarà esecutiva. Mentre lo sarà la sospensione ad horas, a quell’eventuale verdetto negativo collegata, che il prefetto potrebbe firmare (vicenda analoga a quella del sindaco De Magistris) come detta la legge Severino. E con quella mazzata se non un addio ai sogni di candidatura alle regionali, certamente strada assai in salita da percorrere per agguantarla. Primarie o non primarie. E allora meglio premunirsi. Meglio trovare il modo di una modifica della norma che eviti la sanzione.
DI ADOLFO PAPPALARDO IL MATTINO.IT

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