Napoli. Barista accoltellato raggiunge sanguinante il vecchio Policlinico, giallo a San Domenico

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Napoli. Le tracce di sangue sul basolato del centro storico indicano chiaramente i passi fatti dal 31enne napoletano, fuggito dalla Caffetteria San Domenico dove, ieri mattina, è stato accoltellato. Il giovane, F.A., ferito da tre fendenti che lo hanno trafitto sia al torace che alla schiena, è stato colpito a pochi passi dal locale in piazza San Domenico 11, dove lavora, ed il suo sangue è stato rinvenuto in vico San Domenico Maggiore e via dei Tribunali fino a Piazza Miraglia. I segni delle perdite ematiche si interrompono davanti il Vecchio Policlinico dove la vittima aveva cercato riparo e soccorso ed è stato proprio quando si è accasciato vicino al nosocomio che i passanti si sono allarmati ed hanno chiamato la polizia municipale. Il sangue scorreva abbondantemente e il ragazzo, dopo aver corso, cominciava a perdere conoscenza senza riuscire a spiegare alla gente che si era avvicinata per aiutarlo cosa fosse accaduto. Sul posto sono intervenuti in prima battuta gli uomini dell’Unità Radiomobile guidata da Giuseppe Imperatore, che hanno allertato il 118 assicurando il trasferimento del ragazzo al Vecchio Pellegrini (dal momento che il Policlinico del centro storico non è dotato di Pronto Soccorso) e hanno avviato i primi sopralluoghi rinvenendo le tracce ematiche e raccogliendo le prime testimonianze. Sull’episodio, verificatosi poco prima delle 9 del mattino, l’unica cosa certa è la folle corsa del 31enne per cercare di salvarsi dai suoi aggressori, una corsa documentata, appunto, dal sangue che traccia l’esatto percorso intrapreso dal giovane per allontanarsi dalla Caffetteria. Secondo una prima ricostruzione, basata sul racconto dei colleghi del giovane, che si trovavano con lui nel bar, il 31enne sarebbe stato aggredito da due uomini a bordo di un motorino. I fendenti, dunque, sarebbero stati inflitti per un tentativo di rapina mentre il barista si recava a buttare l’immondizia. Ma questo racconto, al vaglio dell’Unità investigativa della Polizia Municipale diretta da Giuseppe De Martino, non convince gli ispettori che sono in attesa di raccogliere ulteriori testimonianze e non escludono alcuna ipotesi, neanche quella che vedrebbe coinvolti i colleghi di lavoro della vittima. Tra le piste al vaglio della polizia municipale, infatti, c’è anche la possibilità che una o più persone impiegate nella caffetteria possano essere gli aggressori del 31enne. A scatenare il raptus violento tra colleghi potrebbero esserci motivi economici oppure questioni sentimentali, ma le indagini sono ancora aperte ed anche la vittima dovrà essere ascoltata più volte dagli investigatori, considerando che ieri il ragazzo era in preda ad uno stato confusionale e di forte shock. Il giovane è, al momento, ricoverato nel reparto di chirurgia dell’ospedale della Pignasecca, non dovrà subire alcun intervento dal momento che i tagli non hanno lesionato organi. I medici gli hanno suturato due ferite da arma da taglio inflitte tra la spalla ed il torace, quasi all’altezza del cuore ed una terza sulla schiena, condizione che potrebbe far pensare anche a due diversi aggressori e, in questo caso, due coltelli diversi, sebbene i contorni delle ferite facciano pensare ad un’unica arma impiegata per ferire il giovane. Il giallo si infittisce ancora di più perché fino a questo momento non è stato rinvenuto il coltello utilizzato dall’aggressore ed i racconti dei testimoni si contraddicono rafforzando l’ipotesi che ci possa essere un coinvolgimento degli stessi lavoratori della caffetteria. (Melina Chiapparino – Il Mattino)

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