Al Social Innovation City di Roma, uno dei facilitatori è l’arch. Cavese Amleto Picerno Ceraso

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Si chiama Social Innovation City la giornata di co-design che si tiene il 1° ottobre a Roma, nell’ambito dell’Innovation Week, presso il Maxxi – Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, e che conta 300 persone, 30 tavoli, 30 facilitatori, 10 temi, 10 speaker di rilevanza internazionale, tutti al lavoro per co-creare il prototipo della Social Innovation City del futuro.
Tra i facilitatori anche l’arch. cavese Amleto Picerno Ceraso, chiamato a coordinare il tavolo relativo alla tematica “Making resilient cities”, i cui partecipanti identificheranno le variabili chiave per lo sviluppo di un ecosistema di innovazione ad impatto sociale in una città metropolitana.
Dieci in tutto i topic trattati durante la giornata, dei quali cinque temi e cinque strumenti per costruire le Social Innovation Cities del futuro. Tra gli argomenti che ogni territorio identifica come asset strategici per il proprio sviluppo, si discuterà anche di Open data, di Cibo e Agricoltura made in Italy in un’ottica di sviluppo sostenibile, e dei nuovi sistemi di Educazione e Youth Engagement.
Alla fine del percorso, ogni facilitatore presenterà ai referenti delle Istituzioni italiane ed europee i risultati del processo di co-design affinché questo si legittimi come “Making Innovation Agenda”, ovvero un processo metodologico di riferimento anche per le altre città in Italia ed in Europa.  All’architetto cavese Amleto Picerno spetterà il compito di tirare le somme sui risultati riguardanti l’innovazione urbana per la creazione di città e comunità resilienti.
Social Innovation City è un evento promosso dalla Camera di Commercio di Roma e organizzato dalla sua Azienda Speciale Asset Camera, nell’ambito della Innovation Week e della Maker Faire – The European Edition.
Amleto Picerno Ceraso è Ceo dello studio d’architettura ed ingegneria “picernocerasolab” e fondatore del Mediterranean FabLab, il primo laboratorio di fabbricazione digitale del sud Italia che insieme alla sua Accademia Mediterranea d’Architettura, indaga da sempre temi della progettazione architettonica in era digitale e strategie urbane ecologiche. Lo scorso luglio il Mediterranean FabLab è stato invitato a presentare al Symposio internazionale fab10 Barcelona, il suo paper “Smart & Fab: enhancing resilience in post-industrial urban environments”, progetto di ricerca sulla rivalutazione di un comparto industriale dismesso della città di Ferrara, con l’obiettivo ridare qualità alla vita urbana attraverso pratiche sostenibili.
 

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