La Casertana beffata ancora nel finale. L’Aversa conquista il pareggio con la rete di Carbonaro al 93’

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Come a Reggio Calabria, anche nella prima al Pinto la Casertana esce dal campo con un pareggio per un gol subito nel finale nel derby con l'Aversa Normanna. Questa volta, la beffa arriva addirittura a tempo scaduto, dopo aver sciupato un rigore con Mancino nel primo tempo e una ripresa giocata in inferiorità numerica che ha fatto arrivare i rossoblù stremati e con poca lucidità nei minuti finali. Del granata Carbonaro la rete decisiva che lascia le squadre appaiate in classifica a quota 2 punti. Una doccia gelata per i tifosi rossoblù che, proprio per l'esordio casalingo in Lega Pro, sono tornati a riempire lo stadio. Funziona anche il corridoio separato di accesso per i circa duecento tifosi dell'Aversa nel settore ospiti della curva Nord. La Casertana scende in campo confermando il modulo che aveva fatto bene a Reggio Calabria (4-2-3-1) in cui si nota solo l'assenza del nuovo acquisto Ricciardo (Gregucci gli preferisce Diakité), mentre fa il suo esordio Mancosu. I granata di Novelli restano fedeli al 4-3-3 caro all'allenatore granata con De Vena apice del tridente aversano con Carbonaro e Muro. E sono proprio gli ospiti a far paura al primo minuto, anche se il tiro di Capua fa tremare solo la rete esterna alla destra di Fumagalli. Giusto il tempo di prendere le misure e la Casertana inizia un forcing che produce cinque corner e un'occasione clamorosa per Idda al 10', che incorna a colpo sicuro ma Forte riesce a deviare. È il preludio del gol che arriva, sempre di testa, con Murolo al 13' (con dedica al fratello) su angolo di Carrus per l'esplosione dei 5mila del Pinto. Fatta eccezione per gli esterni Bianco, Bruno e per il gioco di sponda della punta Diakité, i rossoblù non riescono a mantenere l'inerzia del gioco. Tanto che l'Aversa si fa più volte pericolosa e, con Papa, sciupa addirittura l'occasione del pareggio al 22'. Proprio mentre la squadra di Novelli costringe il team rossoblù a indietreggiare il proprio baricentro, arriva la ripartenza che propizia il calcio di rigore fischiato dall'arbitro Paolini per un fallo di mano di Capua, scatenando le proteste dei granata per un presunto fuorigioco. Un evanescente Mancino (poi sostituito da Alvino), però, fallisce il colpo del ko e le squadre vanno al riposo sull'1-0. E se, nell''intervallo, il pubblico si scalda per il premio dato dal presidente rossoblù Lombardi al veterano 84enne dei tifosi Michele Raiola, la doccia gelata al Pinto arriva al 5' della ripresa per un fallo di Idda su Carbonaro lanciato a rete: rigore per l'Aversa e rosso diretto. Con la squadra in dieci, Gregucci è costretto a fare entrare D'Alterio per Mancosu. Tocca a De Vena siglare con freddezza la rete del pareggio prima di correre sotto la curva dei supporter granata (non c'è Spezzaferri) ma, nemmeno il tempo di festeggiare, che Diakité inventa un gol su corta respinta della difesa granata e il Pinto torna ad esplodere per il nuovo vantaggio. Ma i rossoblù calano molto fisicamente e si fanno schiacciare nel finale, non riuscendo ad approfittare delle rare ripartenze che offre un'Aversa molto compatta (Alvino spara alto al 32'). Aiutati anche dalla superiorità numerica, i granata riprendono a macinare gioco – anche per la spinta dei mediani Pierre e Capua (poi sostituito da Carbone) – e le occasioni non mancano; quella che manca è la mira (vedi Cardore al 34' e Carbonaro al 39'). Poi, proprio quest'ultimo trova il jolly a 10 secondi dalla fine del recupero e infila in una selva di gambe il diagonale del pareggio. (Francesco Giardina Esposito – Il Mattino)

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