Positano se anche tu non fossi Positano per te stessa ugualmente t’amerei… di Laura Franco

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Positano se anche tu non fossi Positano per te stessa ugualmente t’amerei, queste parole mi risuonano nella mente come un mantra moderno mentre penso che domani sera, verranno offerte prima poesie e parole poetiche nella Pinacoteca e subito dopo un omaggio a Eduardo De Filippo sul Sagrato della Chiesa Madre.

Positano se anche tu non fossi bella come sei ugualmente t’amerei, perché ogni volta che torno trovo Maria Rosaria Manzini, moderna triplice musa della poesia epica, lirica e d’amore, che da anni anima serate, giornate e premi  per chi ama leggere, scrivere e tradurre in parole poetiche le sue emozioni.

Torno e trovo fotografi, Massimo Capodanno e tanti altri, che guardano, inquadrano e condividono immagini che sono anche esse la traduzione di una emozione; e cosa sarebbe la vita senza emozioni passioni e entusiasmi? Come non ringraziarli di mostrare Positano nella luce sempre diversa di serate stellate e stagioni diverse,  di cieli arredati da nuvole o da fuochi di artificio?

Positano se anche tu non fossi bella come sei ugualmente tornerei perché le tue viuzze e le tue scale fanno rivivere in me la memoria motoria dell’andare quasi di corsa,  al mattino, in giù, in discesa, veloci verso il mare; e risalire… lentamente… più tardi… verso un piatto di paccheri con le melanzane, verso una frittura…

Già perché a Positano ancora i pomodori, il peperoncino e gli agrumi vengono coltivati sulle terrazze scoscese e il pesce viene pescato con le lampare, e tutto è ancora saporito come quando ci venivo bambina con mia madre e mia zia, giovani donne vanitose, che scoprivano i sandali e gli abiti colorati degli anni sessanta.

29 agosto ore 20:00 Pinacoteca Civica Laura Franco presenta il libro “Alda Merini: When Anguish” a cura di Patrizia Burley.

Ore 21.30 Gerardo D’Andrea porterà in scena:   ’O culore d’’e pparole’  Un omaggio/ricordo per Eduardo De Filippo  a cura di Mariano Rigillo, sul Sagrato della Chiesa Madre

 

Laura Franco: Laureata in matematica ha fatto ricerca sulle funzioni cognitive superiori occupandosi di geometria, logica e linguaggio. Recentemente ha insegnato Lessico Scientifico e Traduzione alla ‘Sapienza’ Università di Roma. Autrice di varie raccolte di short stories quando può attraversa gli oceani e viaggia nei deserti, se fosse un avverbio, e anche se non lo fosse sarebbe altrove.

Laura Franco anche sul blog: http://lauralaurafranco.wordpress.com/

 

 

Dedico alle tre muse della poesia Calliope, Erato e Euterpe:

Padre, se anche tu non fossi il mio

Padre se anche fossi a me un estraneo,

per te stesso egualmente t'amerei.

Ché mi ricordo d'un mattin d'inverno

Che la prima viola sull'opposto

Muro scopristi dalla tua finestra

E ce ne desti la novella allegro.

Poi la scala di legno tolta in spalla

Di casa uscisti e l'appoggiasti al muro.

Noi piccoli stavamo alla finestra. 

 

E di quell'altra volta mi ricordo

Che la sorella mia piccola ancora

Per la casa inseguivi minacciando

(la caparbia aveva fatto non so che).

Ma raggiuntala che strillava forte 

Dalla paura ti mancava il cuore:

ché avevi visto te inseguir la tua

piccola figlia, e tutta spaventata

tu vacillante l'attiravi al petto,

e con carezze dentro le tue braccia

l'avviluppavi come per difenderla

da quel cattivo che eri il tu di prima. 

 

Padre, se anche tu non fossi il mio

Padre, se anche fossi a me un estraneo,

fra tutti quanti gli uomini già tanto

pel tuo cuore fanciullo t'amerei. 

Camillo Sbarbaro 1888 – 1967

E dedico a Melpomene e Talia 

Penziere mieje, levàteve sti panne,

stracciàtev' 'a cammisa, e ascite annuro.

Si nun tenite n'abito sicuro,

tanta vestite che n'avit' 'a fa?

Menàteve spugliate mmiez' 'a via,

e si facite folla, cammenate.

Si sentite strillà, nun ve fermate:

nu penziero spugliato 'a folla fa.

Currite ncopp' 'a cimma 'e na muntagna,

e quanno 'e piede se sò cunzumate:

un'ànema e curaggio, e ve menate…

nzerrano ll'uocchie, primm' 'e ve menà!

Ca ve trovano annuro? Nun fa niente.

Ce sta sempe nu tizio canusciuto,

ca nun 'o ddice… ca rimmane muto…

e ca ve veste, primm' 'e v'atterrà.  

Eduardo De Filippo 1900 – 1984

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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